[53] At Agrippina pervicax irae et morbo corporis implicata, cum viseret eam Caesar, profusis diu ac per silentium lacrimis, mox invidiam et preces orditur: subveniret solitudini, daret maritum; habilem adhuc inventam sibi neque aliud probis quam ex matrimonio solacium; esse in civitate, * * * Germanici coniugem ac liberos eius recipere dignarentur. sed Caesar non ignarus quantum ex re publica peteretur, ne tamen offensionis aut metus manifestus foret sine responso quamquam instantem reliquit. id ego, a scriptoribus annalium non traditum, repperi in commentariis Agrippinae filiae quae Neronis principis mater vitam suam et casus suorum posteris memoravit.
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53. Agrippina, sempre ostinata nel suo rancore, cadde preda di una malattia; quando Cesare le fa visita, dopo un lungo, silenzioso pianto alterna parole ostili a preghiere: doveva aiutarla a uscire dalla solitudine, dandole un marito; era ancora giovane e fiorente e, per una donna onesta, non restava che la consolazione del matrimonio e non mancava a Roma chi... avrebbe ritenuto un onore accogliere la sposa di Germanico e i suoi figli. Ma Tiberio, perfettamente consapevole delle conseguenze politiche della richiesta, per non lasciar trasparire la sua avversione o il timore, la lasci?, nonostante le insistenze, senza risposta. Queste notizie, non riferite dagli annalisti, le trovo nelle memorie di Agrippina figlia, madre del principe Nerone, la quale raccont? ai posteri la propria vita e le vicende dei suoi familiari.
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