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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Tacito
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Annali IV, 54
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originale
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[54] Ceterum Seianus maerentem et improvidam altius perculit, immissis qui per speciem amicitiae monerent paratum ei venenum, vitandas soceri epulas. atque illa simulationum nescia, cum propter discumberet, non vultu aut sermone flecti, nullos attingere cibos, donec advertit Tiberius, forte an quia audiverat; idque quo acrius experiretur, poma, ut erant adposita, laudans nurui sua manu tradidit. aucta ex eo suspicio Agrippinae et intacta ore servis tramisit. nec tamen Tiberii vox coram secuta, sed obversus ad matrem non mirum ait si quid severius in eam statuisset a qua veneficii insimularetur. inde rumor parari exitium neque id imperatorem palam audere, secretum ad perpetrandum quaeri.
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traduzione
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54. Seiano, da parte sua, volendo colpire pi? a fondo Agrippina ormai smarrita nel suo dolore, le invi? persone che le si fingevano amiche e la avvert? di un piano gi? pronto per avvelenarla, insistendo sull'opportunit? che evitasse i banchetti del suocero. Un giorno Agrippina, incapace di finzione, gli capit? accanto in un convito; se ne stette riservata e in silenzio senza toccare cibo, finch? Tiberio, o per caso o perch? gliel'avevano fatto osservare, se ne accorse; allora, per avere un riscontro pi? certo, personalmente offerse alla nuora dei frutti, cos? com'erano stati portati, lodandone la bont?. Ci? accrebbe il sospetto di Agrippina, che li pass?, senza assaggiarli, ai servi. Tiberio non fece seguire, al suo indirizzo, nessun commento ma, rivolto alla madre, disse che non era impensabile un duro provvedimento contro la donna che lo sospettava di essere un avvelenatore. Da qui nacque la voce di una sua prossima rovina e che l'imperatore, non osando agire apertamente, cercasse il modo di provocarla in segreto.
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