[60] Haec atque talia audienti nihil quidempravae cogitationis, sed interdum voces procedebant contumaces et inconsultae, quas adpositi custodes exceptas auctasque cum deferrent neque Neroni defendere daretur, diversae insuper sollicitudinum formae oriebantur. nam alius occursum eius vitare, quidam salutatione reddita statim averti, plerique inceptum sermonem abrumpere, insistentibus contra inridentibusque qui Seiano fautores aderant. enimvero Tiberius torvus aut falsum renidens vultu: seu loqueretur seu taceret iuvenis, crimen ex silentio, ex voce. ne nox quidem secura, cum uxor vigilias somnos suspiria matri Liviae atque illa Seiano patefaceret; qui fratrem quoque Neronis Drusum traxit in partis, spe obiecta principis loci si priorem aetate et iam labefactum demovisset. atrox Drusi ingenium super cupidinem potentiae et solita fratribus odia accendebatur invidia quod mater Agrippina promptior Neroni erat. neque tamen Seianus ita Drusum fovabat ut non in eum quoque semina futuri exitii meditaretur, gnarus praeferocem et insidiis magis opportunum.
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60. Pur udendo simili discorsi, non s'abbandonava certo a propositi malvagi, ma gli uscivano a volte espressioni altezzose e avventate, che spie messegli intorno raccoglievano e gonfiavano, per poi riferirle, senza dare a Nerone la possibilit? di difendersi; in aggiunta, nascevano in lui disagi e umiliazioni di varia natura. Uno evitava di incontrarlo, un altro rispondeva al saluto ma subito cambiava strada, molti interrompevano il discorso iniziato, mentre indugiavano, sogghignanti, i manutengoli di Seiano, presenti. E Tiberio torvo o con un sorriso ipocrita sul volto: parlasse o tacesse il giovane, colpa era il silenzio, come la parola. Neppure la notte era sicura: la veglia, il sonno, i lamenti, tutto riferiva la moglie alla madre Livia e questa a Seiano. Il quale riusc? a trascinare dalla sua anche Druso, il fratello di Nerone, facendogli balenare la speranza del principato, se avesse scalzato il fratello maggiore, del resto gi? compromesso. Druso, d'indole poco pacifica e, oltre a ci?, roso dal desiderio di potere e preda del solito odio tra fratelli, pativa la gelosia per la predilezione della madre Agrippina verso Nerone. Peraltro Seiano non favoriva Druso al punto da non pensare, anche per lui, a gettare i semi di una futura rovina, ben conoscendolo scopertamente irruente e quindi pi? esposto all'insidia.
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