[67] At Caesar dedicatis per Campaniam templis, quamquam edicto monuisset ne quis quietem eius inrumperet, concursusque oppidanorum disposito milite prohiberentur, perosus tamen municipia et colonias omniaque in continenti sita Capreas se in insulam abdidit trium milium freto ab extremis Surrentini promunturii diiunctam. solitudinem eius placuisse maxime crediderim, quoniam importuosum circa mare et vix modicis navigiis pauca subsidia; neque adpulerit quisquam nisi gnaro custode. caeli temperies hieme mitis obiectu montis quo saeva ventorum arcentur; aestas in favonium obversa et aperto circum pelago peramoena; prospectabatque pulcherrimum sinum, antequam Vesuvius mons ardescens faciem loci verteret. Graecos ea tenuisse Capreasque Telebois habitatas fama tradit. sed tum Tiberius duodecim villarum nominibus et molibus insederat, quanto intentus olim publicas ad curas tanto occultiores in luxus et malum otium resolutus. manebat quippe suspicionum et credendi temeritas quam Seianus augere etiam in urbe suetus acrius turbabat non iam occultis adversum Agrippinam et Neronem insidiis. quis additus miles nuntios, introitus, aperta secreta velut in annalis referebat, ultroque struebantur qui monerent perfugere ad Germaniae exercitus vel celeberrimo fori effigiem divi Augusti amplecti populumque ac senatum auxilio vocare. eaque spreta ab illis, velut pararent, obiciebantur.
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67. Cesare intanto, conclusa la consacrazione dei templi in Campania, pur avendo fatto sapere con un editto che nessuno turbasse la sua tranquillit?, avendo bloccato l'accorrere di gente dalle citt? della regione per mezzo di un servizio d'ordine militare, insofferente di municipi, colonie e quant'altro fosse posto in terraferma, si ecliss? nell'isola di Capri, che un braccio di mare di tre miglia separa dall'estremit? del promontorio di Sorrento. Credo che in particolare gli sia piaciuto quel luogo solitario, perch? il mare all'intorno ? senza porti e pochi sono gli approdi solo per piccole imbarcazioni, e nessuno potrebbe sbarcare sfuggendo alle sentinelle. Mite il clima d'inverno, per la barriera opposta dal monte alle raffiche dei venti; dolcissima l'estate, con l'isola esposta al favonio e circondata da mare ampio e aperta sul pi? suggestivo dei golfi, prima che l'eruzione del Vesuvio mutasse la configurazione del luogo. Vuole la fama che i Greci abbiano occupato quelle localit? e che Capri sia stata abitata dai Teleboi. Ma allora Tiberio vi si era istallato, prendendo come residenza dodici ville, ciascuna con un proprio nome; e, come un tempo era tutto assorbito negli affari di stato, cos? ora si concedeva a segreti piaceri e a un ozio corrotto. Gli era infatti rimasta quella accentuata propensione al sospetto e alla credulit?, che Seiano, avvezzo a favorirla gi? in Roma, ora torbidamente rinfocolava, con trame non pi? sotterranee contro Agrippina e Nerone. Un soldato della scorta annotava, come in un diario, l'arrivo di notizie, visite, contatti pubblici e riservati, e venivano mobilitate apposta persone che li consigliassero di rifugiarsi presso gli eserciti di Germania, oppure di abbracciare, nei momenti di maggior affollamento nel foro, la statua del divo Augusto, invocando l'aiuto del senato e del popolo. Progetti da loro respinti, ma che venivano loro imputati, come se vi si preparassero.
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