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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Tacito
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Annali VI, ( V ) 9
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originale
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[5.9] Placitum posthac ut in reliquos Seiani liberos adverteretur, vanescente quamquam plebis ira ac plerisque per priora supplicia lenitis. igitur portantur in carcerem, filius imminentium intellegens, puella adeo nescia ut crebro interrogaret quod ob delictum et quo traheretur; neque facturam ultra et posse se puerili verbere moneri. tradunt temporis eius auctores, quia triumvirali supplicio adfici virginem inauditum habebatur, a carnifice laqueum iuxta compressam; exim oblisis faucibus id aetatis corpora in Gemonias abiecta.
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traduzione
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V, 9. Si volle, dopo di ci?, colpire gli altri figli di Seiano, bench? l'odio della plebe stesse calando, ammansiti i pi? dai precedenti supplizi. Portarono dunque in carcere un figlio, conscio di ci? che lo aspettava, e una giovane ragazza cos? inconsapevole, che continuava a chiedere di che cosa la incolpassero e dove la trascinassero; ripeteva che non l'avrebbe fatto pi? e che potevano castigarla con la sferza dei fanciulli. Raccontano gli storici del tempo che, poich? sembrava inammissibile che una vergine subisse l'impiccagione, il carnefice l'abbia violentata prima di metterle il capestro. Strangolati quei ragazzi in tenera et?, i loro corpi vennero gettati sulle Gemonie.
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