[5.10] Per idem tempus Asia atque Achaia exterritae sunt acri magis quam diuturno rumore, Drusum Germanici filium apud Cycladas insulas mox in continenti visum. et erat iuvenis haud dispari aetate, quibusdam Caesaris libertis velut adgnitus; per dolumque comitantibus adliciebantur ignari fama nominis et promptis Graecorum animis ad nova et mira: quippe elapsum custodiae pergere ad paternos exercitus, Aegyptum aut Syriam invasurum, fingebant simul credebantque. iam iuventutis concursu, iam publicis studiis frequentabatur, laetus praesentibus et inanium spe, cum auditum id Poppaeo Sabino: is Macedoniae tum intentus Achaiam quoque curabat. igitur quo vera seu falsa antiret Toronaeum Thermaeumque sinum praefestinans, mox Euboeam Aegaei maris insulam et Piraeum Atticae orae, dein Corinthiense litus angustiasque Isthmi evadit; marique alio Nicopolim Romanam coloniam ingressus, ibi demum cognoscit sollertius interrogatum quisnam foret dixisse M. Silano genitum et multis sectatorum dilapsis ascendisse navem tamquam Italiam peteret. scripsitque haec Tiberio neque nos originem finemve eius rei ultra comperimus.
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V, 10. In quello stesso periodo l'Asia e l'Acaia furono messe in agitazione dal diffondersi di voci pi? allarmanti che durevoli; sarebbe stato visto Druso, figlio di Germanico, presso le Cicladi e, poi, sul continente. Si trattava di un giovane di non dissimile et?, che alcuni liberti di Cesare pretendevano di riconoscere e che a lui si accompagnavano, per ingannare gli altri, sicch? la gente era, in buona fede, attratta dalla fama del nome e per la decisa inclinazione dei Greci alle prospettive di cambiamento e al mirabolante. Fantasticavano, per poi crederci, che, sfuggito ai carcerieri, Druso si stesse portando verso gli eserciti del padre con l'intenzione di invadere l'Egitto e la Siria. Gi? accorrevano giovani, gi? una generale simpatia circondava quel giovane inebriato dal presente e da folli speranze, quando riseppe la cosa Poppeo Sabino, il quale, occupato in Macedonia, teneva sotto controllo anche l'Acaia. Quindi, per prevenire i fatti, veri o falsi che fossero, si lascia in fretta alle spalle i golfi di Torone e di Terme e poi l'Eubea, isola dell'Egeo, e il Pireo, sulla costa dell'Attica, supera il litorale di Corinto e la stretta dell'istmo e, nell'altro mare, entra nella colonia romana di Nicopoli. Qui infine apprende che quello, sottoposto a pressanti domande sulla sua identit?, aveva detto d'essere figlio di Marco Silano e che, al dileguarsi di molti seguaci, s'era imbarcato, diretto, sembrava, in Italia. Ne fece relazione scritta a Tiberio: noi non siamo riusciti a saperne di pi? sull'origine e la conclusione di tale episodio.
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