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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Tacito
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Annali VI, 5
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originale
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[6.5] Exim Cotta Messalinus, saevissimae cuiusque sen tentiae auctor eoque inveterata invidia, ubi primum facultas data arguitur pleraque C. Caesarem quasi incestae virilitatis, et cum die natali Augustae inter sacerdotes epularetur, novendialem eam cenam dixisse; querensque de potentia M'. Lepidi ac L. Arruntii, cum quibus ob rem pecuniariam disceptabat, addidisse: 'illos quidem senatus, me autem tuebitur Tiberiolus meus.' quae cuncta a primoribus civitatis revincebatur iisque instantibus ad imperatorem provocavit. nec multo post litterae adferuntur quibus in modum defensionis, repetito inter se atque Cottam amicitiae principio crebrisque eius officiis commemoratis, ne verba prave detorta neu convivalium fabularum simplicitas in crimen duceretur postulavit.
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traduzione
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5. In seguito Cotta Messalino, promotore delle iniziative pi? inclementi, e perci? oggetto di rancori profondi, venne fatto segno a numerose accuse alla prima occasione propizia: gli si imputava d'aver tacciato Gaio Cesare di dubbia virilit?; d'aver detto, durante un banchetto tra sacerdoti per il compleanno d'Augusta, che era una cena funebre; inoltre, lagnandosi della potenza di Marco Lepido e Lucio Arrunzio, con cui era in conflitto per questioni di interesse, d'aver concluso: ?quelli li protegger? il senato, me invece il mio Tiberiuccio?. Tutto ci? gli rinfacciavano le pi? autorevoli personalit? di Roma; di fronte al loro accanimento, ricorse all'imperatore, che, non molto dopo, invi?, a difesa di quello, una lettera. In essa, ricordata l'origine della sua amicizia con Cotta e le non poche benemerenze da lui acquisite, chiese di non trasformare in accuse parole malignamente distorte e le innocenti battute di un convito.
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