[6.51] Pater ei Nero et utrimque origo gentis Claudiae, quamquam mater in Liviam et mox Iuliam familiam adoptionibus transierit. casus prima ab infantia ancipites; nam proscriptum patrem exul secutus, ubi domum Augusti privignus introiit, multis aemulis conflictatus est, dum Marcellus et Agrippa, mox Gaius Luciusque Caesares viguere; etiam frater eius Drusus prosperiore civium amore erat. sed maxime in lubrico egit accepta in matrimonium Iulia, impudicitiam uxoris tolerans aut declinans. dein Rhodo regressus vacuos principis penatis duodecim annis, mox rei Romanae arbitrium tribus ferme et viginti obtinuit. morum quoque tempora illi diversa: egregium vita famaque quoad privatus vel in imperiis sub Augusto fuit; occultum ac subdolum fingendis virtutibus donec Germanicus ac Drusus superfuere; idem inter bona malaque mixtus incolumi matre; intestabilis saevitia sed obtectis libidinibus dum Seianum dilexit timuitve: postremo in scelera simul ac dedecora prorupit postquam remoto pudore et metu suo tantum ingenio utebatur.
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51. Figlio di Nerone, proveniva, per parte di entrambi i genitori, dalla gente Claudia, bench? la madre, attraverso successive adozioni, fosse passata prima a quella Livia, poi a quella Giulia. Fin dalla prima infanzia conobbe il doppio volto della sorte. Infatti, dopo aver seguito in esilio il padre proscritto, entr? come figliastro nella casa d'Augusto, dove sub?, finch? vissero Marcello e Agrippa e poi Gaio e Lucio Cesare, l'avversione dei suoi rivali; anche il fratello Druso godeva di pi? vaste simpatie popolari. Ma la situazione pi? difficile dovette affrontarla quando accett? in matrimonio Giulia, costretto a tollerare l'immoralit? della moglie o a eluderla. Al suo ritorno da Rodi, abit? la casa, senza discendenti, del principe per dodici anni e poi fu arbitro dello stato romano per circa ventitr? anni. Anche sotto il profilo morale assunse aspetti diversi nel tempo: esemplare la sua esistenza e stimato il suo nome, finch? visse da privato o ebbe comandi militari sotto Augusto; chiuso e ipocrita nel fingere virt?, finch? vissero Germanico e Druso; in una mescolanza di bene e di male, quand'era viva sua madre; odioso per la crudele durezza, pur tenendo celate le sue passioni, finch? am? o temette Seiano; alla fine si abbandon? al delitto e all'ignominia, da che, libero da pudori e paure, agiva solo secondo la sua vera natura.
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