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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Tacito
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Annali XI, 36
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originale
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[36] Solus Mnester cunctationem attulit, dilaniata veste clamitans aspiceret verberum notas, reminisceretur vocis, qua se obnoxium iussis Messalinae dedisset: aliis largitione aut spei magnitudine, sibi ex necessitate culpam; nec cuiquam ante pereundum fuisse si Silius rerum poteretur. commotum his et pronum ad misericordiam Caesarem perpulere liberti ne tot inlustribus viris interfectis histrioni consuleretur: sponte an coactus tam magna peccavisset, nihil referre. ne Trauli quidem Montani equitis Romani defensio recepta est. is modesta iuventa, sed corpore insigni, accitus ultro noctemque intra unam a Messalina proturbatus erat, paribus lasciviis ad cupidinem et fastidia. Suillio Caesonino et Plautio Laterano mors remittitur, huic ob patrui egregium meritum: Caesoninus vitiis protectus est, tamquam in illo foedissimo coetu passus muliebria.
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traduzione
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36. Ebbe esitazione solo davanti a Mnestore che, strappatosi le vesti, gridava di guardargli i segni delle percosse e ricordava al principe l'ordine da lui ricevuto di mostrarsi compiacente ai voleri di Messalina: altri - si difendeva - erano caduti in colpa per largizioni di denaro o speranze di potere, lui per stato di necessit?; inoltre, nessuno sarebbe morto prima di lui, se Silio avesse raggiunto il potere. S'era commosso Cesare a queste parole, e cedeva al perdono, ma i liberti lo convinsero a non pensare a un istrione, dopo la morte di tanti uomini illustri: che colpe cos? gravi le avesse compiute di sua scelta o perch? costrettovi, non aveva importanza alcuna. Non venne accolta neppure la difesa del cavaliere romano Traulo Montano. Questo giovane, modesto, ma di spiccata bellezza, era stato chiamato da Messalina e, nel giro di una notte, s'era visto cacciare da lei, egualmente capricciosa nel desiderio e nella saziet?. A Suillio Cesonino e a Plauzio Laterano fu risparmiata la vita, all'uno per gli alti meriti dello zio, all'altro perch? protetto dai suoi vizi: in quella turpissima compagnia aveva avuto un ruolo da femmina.
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