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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Tacito
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Annali XII, 2
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originale
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[2] Narcissus vetus matrimonium, filiam communem (nam Antonia ex Paetina erat), nihil in penatibus eius novum disserebat, si sueta coniunx rediret, haudquaquam novercalibus odiis visura Britannicum, Octaviam, proxima suis pignora. Callistus improbatam longo discidio, ac si rursum adsumeretur, eo ipso superbam; longeque rectius Lolliam induci, quando nullos liberos genuisset, vacuam aemulatione et privignis parentis loco futuram. at Pallas id maxime in Agrippina laudare quod Germanici nepotem secum traheret, dignum prorsus imperatoria fortuna: stirpem nobilem et familiae.
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traduzione
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2. Narcisso sosteneva che l'antico matrimonio di Claudio con Petina e la figlia comune (ne era nata infatti Antonia) non avrebbe introdotto nessuna novit? in famiglia, se fosse tornata una consorte gi? nota, che non avrebbe guardato con avversione di matrigna n? Britannico n? Ottavia, ma li poteva considerare come figli suoi. Callisto la giudicava invece inammissibile proprio per il lungo divorzio e, se ripresa, inevitabilmente proprio di ci? sarebbe andata superba: molto meglio far entrare in scena Lollia, che, non avendo generato figli, sarebbe stata priva di gelosia e capace di essere madre ai figliastri. Pallante, da parte sua, lodava sopra tutto in Agrippina il vantaggio di portare con s? il nipote di Germanico: era una scelta, essa s? degna della fortuna imperiale, riunire una nobile stirpe, i discendenti della famiglia Giulia e Claudia, ed evitare che una donna di provata fecondit? e nel pieno della giovinezza trasferisse in un'altra casa l'illustre sangue dei Cesari.
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