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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Tacito
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Annali XII, 24
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originale
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[24] Regum in eo ambitio vel gloria varie vulgata: sed initium condendi, et quod pomerium Romulus posuerit, noscere haud absurdum reor. igitur a foro boario, ubi aereum tauri simulacrum aspicimus, quia id genus animalium aratro subditur, sulcus designandi oppidi coeptus ut magnam Herculis aram amplecteretur; inde certis spatiis interiecti lapides per ima montis Palatini ad aram Consi, mox curias veteres, tum ad sacellum Larum, inde forum Romanum; forumque et Capitolium non a Romulo, sed a Tito Tatio additum urbi credidere. mox pro fortuna pomerium auctum. et quos tum Claudius terminos posuerit, facile cognitu et publicis actis perscriptum.
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traduzione
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24. Circa l'ambizione o la vera gloria dei re a questo riguardo, varie sono le notizie tramandate. Mi sembra per? pertinente fare chiarezza sul punto iniziale della fondazione di Roma e sul pomerio tracciato da Romolo. Dal Foro Boario, dove ancor oggi scorgiamo la statua di bronzo di un toro - e questo perch? ? il tipo di animale che si piega all'aratro - si cominci? il solco per tracciare il perimetro della citt?, in modo da includere la grande ara di Ercole. A partire da l?, furono posti, a intervalli regolari, dei cippi di pietra, dalle falde del colle Palatino fino all'ara di Conso, e poi fino alle antiche Curie e ancora fino al sacello dei Lari. E si ? sempre creduto che il Foro Romano e il Campidoglio siano stati aggiunti alla citt? non da Romolo, ma da Tito Tazio. In seguito, col crescere della fortuna di Roma, si ? ampliato il pomerio. I limiti fissati allora da Claudio appaiono oggi di facile identificazione e sono registrati negli atti pubblici.
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