[57] Sed perfecto spectaculo apertum aquarum iter. incuria operis manifesta fuit, haud satis depressi ad lacus ima vel media. eoque tempore interiecto altius effossi specus, et contrahendae rursum multitudini gladiatorum spectaculum editur, inditis pontibus pedestrem ad pugnam. quin et convivium effluvio lacus adpositum magna formidine cunctos adfecit, quia vis aquarum prorumpens proxima trahebat, convulsis ulterioribus aut fragore et sonitu exterritis. simul Agrippina trepidatione principis usa ministrum operis Narcissum incusat cupidinis ac praedarum. nec ille reticet, impotentiam muliebrem nimiasque spes eius arguens.
|
57. Concluso lo spettacolo, si apr? la via delle acque. Apparve allora chiara l'imperfezione dell'opera: la galleria non era scesa abbastanza rispetto alle parti basse, o almeno medie, del lago. Scavarono poi, a una certa distanza di tempo, una galleria pi? profonda e, per richiamare ancora una gran folla, le fu offerto uno spettacolo di gladiatori, dopo aver gettato dei ponti, per uno scontro di fanteria. Se non che, nel banchetto imbandito allo sbocco del lago, tutti furono preda di un enorme spavento, perch? l'acqua, irrompendo violenta, trascinava via quanto le stava vicino, mettendo a soqquadro cose e creando panico tra le persone pi? distanti, atterrite dall'assordante fragore. Allora Agrippina, approfittando dell'agitazione di Claudio, accusa Narcisso, l'appaltatore dell'opera, di avidit? e di furto. Le replic? il liberto, accusandola di incapacit? di controllo, tipicamente femminile, e di sfrenata ambizione.
|