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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Tacito
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Annali XIII, 23
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originale
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[23] Deferuntur dehinc consensisse Pallas ac Burrus, ut Cornelius Sulla claritudine generis et adfinitate Claudii, cui per nuptias Antoniae gener erat, ad imperium vocaretur. eius accusationis auctor extitit Paetus quidam, exercendis apud aerarium sectionibus famosus et tum vanitatis manifestus. nec tam grata Pallantis innocentia quam gravis superbia fuit: quippe nominatis libertis eius, quos conscios haberet, respondit nihil umquam se domi nisi nutu aut manu significasse, vel, si plura demonstranda essent, scripto usum, ne vocem consociaret. Burrus quamvis reus inter iudices sententiam dixit. exiliumque accusatori inrogatum et tabulae exustae sunt, quibus oblitterata aerarii nomina retrahebat.
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traduzione
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23. Pallante e Burro subirono poi la denuncia di aver complottato per innalzare all'impero Cornelio Silla, contando sulla nobilt? della famiglia e sul fatto che era genero di Claudio per aver sposato Antonia. Il responsabile dell'accusa risult? un tal Peto, famigerato profittatore nelle aste dei beni confiscati, delle cui affermazioni fu dimostrata l'infondatezza. Se l'innocenza di Pallante fece piacere, dispiacque per? la sua alterigia: di fronte all'elenco dei nomi dei suoi liberti indicati come complici, rispose che, in casa sua, aveva espresso la sua volont? sempre e solo con un cenno del capo o della mano, oppure, se doveva impartire pi? ordini, con uno scritto, per non accomunare la sua voce a quella di altri. Burro, bench? indiziato, sedette tra i giudici e da l? si espresse. All'accusatore fu irrogato l'esilio e vennero bruciati i registri, in cui faceva rivivere i crediti dell'erario gi? prescritti.
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