Cerca |
|
|
|
Progetto
Ovidio - database
|
|
|
|
autore
|
brano
|
|
Tacito
|
Annali XIII, 30
|
|
originale
|
|
[30] Damnatus isdem consulibus Vipsanius Laenas ob Sardiniam provinciam avare habitam; absolutus Cestius Proculus repetundarum Cretensibus accusantibus. Clodius Quirinalis, quod praefectus remigum, qui Ravennae haberentur, velut infimam nationum Italiam luxuria saevitiaque adflictavisset, veneno damnationem anteiit. Caninius Rebi[l]us, ex primoribus peritia legum et pecuniae magnitudine, cruciatus aegrae senectae misso per venas sanguine effugit, haud creditus sufficere ad constantiam sumendae mortis, ob libidines muliebriter infamis. at L. Volusius egregia fama concessit, cui tres et nonaginta anni spatium vivendi praecipuaeque opes bonis artibus, inoffensa tot imperatorum [a]micitia fuit.
|
|
traduzione
|
|
30. Sotto gli stessi consoli fu condannato Vipsanio Lenate per la rapacit? dimostrata nel governo della Sardegna; usc? invece assolto dall'accusa di concussione, avanzata dai Cretesi, Cestio Proculo. Prevenne col veleno la condanna Clodio Quirinale, comandante della flotta di stanza a Ravenna, messo sotto accusa per aver angariato, con arbitrii e crudelt?, l'Italia, quasi fosse l'ultima delle nazioni. Caninio Rebilo, giurista fra i pi? autorevoli e ricchissimo, evit? le tribolazioni di un'inferma vecchiaia e si tagli? le vene, lasciandosi dissanguare. Non si pensava che avesse la forza necessaria a darsi la morte, lui che era cos? famoso per la sua effeminata depravazione. Lucio Volusio, invece, se ne and? circondato da grande stima: aveva vissuto per ben novantatr? anni fra grandi ricchezze raccolte con metodi onesti, senza ricevere danni dall'amicizia di tanti imperatori.
|
|
|
|
tutto
il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti,
ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski
|
|
|