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autore
brano
 
Cesare
De bello gallico II,13
 
originale
 
[13] Caesar, obsidibus acceptis primis civitatis atque ipsius Galbae regis duobus filiis armisque omnibus ex oppido traditis, in deditionem Suessiones accipit exercitumque in Bellovacos ducit. Qui cum se suaque omnia in oppidum Bratuspantium contulissent atque ab eo oppido Caesar cum exercitu circiter milia passuum V abesset, omnes maiores natu ex oppido egressi manus ad Caesarem tendere et voce significare coeperunt sese in eius fidem ac potestatem venire neque contra populum Romanum armis contendere. Item, cum ad oppidum accessisset castraque ibi poneret, pueri mulieresque ex muro passis manibus suo more pacem ab Romanis petierunt.
 
traduzione
 
Cesare, ricevuti in ostaggio i cittadini pi? nobili, tra cui due figli del re Galba stesso, dopo la consegna di tutte le armi che vi erano in citt?, accett? la resa dei Suessioni e guid? l'esercito contro i Bellovaci, asserragliati con tutti i loro beni nella citt? di Bratuspanzio. Quando Cesare e le sue legioni distavano circa cinque miglia, tutti i pi? anziani uscirono dalla citt? e iniziarono a esprimere, a parole e con le mani protese verso Cesare, l'intenzione di porsi sotto la sua protezione e autorit? e di non combattere contro il popolo romano. Allo stesso modo, quando Cesare si era avvicinato alla citt? e poneva le tende, dall'alto delle mura i bambini e le donne, con le mani protese, secondo il loro costume, chiedevano pace ai Romani.
 

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