Cerca |
|
|
|
Progetto
Ovidio - database
|
|
|
|
autore
|
brano
|
|
Tacito
|
Annali XIV, 42
|
|
originale
|
|
[42] Haud multo post praefectum urbis Pedanium Secundum servus ipsius interfecit, seu negata libertate, cui pretium pepigerat, sive amore exoleti incensus et dominum aemulum non tolerans. ceterum cum vetere ex more familiam omnem, quae sub eodem tecto mansitaverat, ad supplicium agi oporteret, concursu plebis, quae tot innoxios protegebat, usque ad seditionem ventum est senatusque [obsessus], in quo ipso erant studia nimiam severitatem aspernantium, pluribus nihil mutandum censentibus. ex quis C. Cassius sententiae loco in hunc modum disseruit:
|
|
traduzione
|
|
42. Non molto dopo, il prefetto della citt? Pedanio Secondo fu ucciso da un suo schiavo, o perch? gli avesse negato la libert?, dopo averne convenuto il prezzo, o perch? lo schiavo, pazzo d'amore per un amasio, non tollerava di avere nel padrone un rivale. Dunque, poich? a questo punto, secondo una vecchia e affermata tradizione, si doveva sottoporre a supplizio tutto il gruppo di schiavi che aveva abitato sotto lo stesso tetto, per l'accorrere della plebe, che voleva difendere tanti innocenti, si giunse fino a una sommossa e venne circondato il senato, anche all'interno del quale si levarono voci contrarie a quell'eccesso di severit?, mentre la maggioranza era del parere che nulla si dovesse modificare. Fra questi Gaio Cassio, venuto il suo turno, parl? in questi termini:
|
|
|
|
tutto
il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti,
ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski
|
|
|