[65] Eodem anno libertorum potissimos veneno interfecisse creditus, Doryphorum quasi adversatum nuptiis Poppaeae, Pallantem, quod immensam pecuniam longa senecta detineret. Romanus secretis criminationibus incusaverat Senecam ut C. Pisonis socium, sed validius a Seneca eodem crimine perculsus est. unde Pisoni timor, et orta insidiarum in Neronem magna moles et improspera.
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65. Corse voce, in quello stesso anno, che Nerone avesse fatto avvelenare i liberti pi? potenti: Doriforo, accusato di aver osteggiato le nozze con Poppea, e Pallante, perch? non si risolveva, pur tanto vecchio, a lasciare le sue immense ricchezze. Romano aveva rivolto contro Seneca accuse segrete d'essere complice di Gaio Pisone, ma l'accusa gli venne ribaltata, e in modo pi? efficace, da Seneca. Il risultato fu la preoccupazione di Pisone, la quale costitu? l'origine di una vasta e complessa congiura contro Nerone, miseramente fallita.
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