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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Tacito
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Annali XV, 20
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originale
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[20] Exim Claudius Timarchus Cretensis reus agitur, ceteris criminibus, ut solent praevalidi provincialium et opibus nimiis ad iniurias minorum elati: una vox eius usque ad contumeliam senatus penetraverat, quod dictitasset in sua potestate situm, an proconsulibus, qui Cretam obtinuissent, grates agerentur. quam occasionem Paetus Thrasea ad bonum publicum vertens, postquam de reo censuerat provincia Creta depellendum, haec addidit: "usu probatum est, patres conscripti, leges egregias, exempla honesta apud bonos ex delictis aliorum gigni. sic oratorum licentia Cinciam rogationem, candidatorum ambitus Iulias leges, magistratuum avaritia Calpurnia scita pepererunt; nam culpa quam poena tempore prior, emendari quam peccare posterius est. ergo adversus novam provincialium superbiam dignum fide constantiaque Romana capiamus consilium, quo tutelae sociorum nihil derogetur, nobis opinio decedat, qualis quisque habeatur, alibi quam in civium iudicio esse.
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traduzione
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20. Venne in seguito istruito il processo contro il cretese Claudio Timarco, con le solite accuse che investono i provinciali influenti, i quali, per le eccessive ricchezze, esercitano prepotenze contro gli inferiori; ma una frase dell'imputato aveva finito per suonare offensiva al senato: aveva detto che dipendeva dalla sua volont?, se i proconsoli, che avevano ottenuto il governo di Creta, ricevessero o no pubblici ringraziamenti. Peto Trasea volle utilizzare quell'occasione ai fini del bene pubblico e, dopo aver proposto l'espulsione dell'accusato dalla provincia di Creta, aggiunse: ?L'esperienza ci insegna, senatori, che dai misfatti altrui discendono leggi eccellenti con funzione di ottimi esempi per le persone oneste. Cos? gli abusi degli oratori produssero la legge Cincia, i brogli dei candidati le leggi Giulie, l'avidit? dei magistrati i decreti Calpurnii: la colpa precede, infatti, nel tempo, la pena, e la riparazione segue il commettere errori. Perci?, contro la superbia dei provinciali, che ? cosa nuova, prendiamo una deliberazione degna della seriet? e della fermezza romana, che consenta di attuare in pieno la difesa degli alleati e, d'altra parte, cancelli dalla nostra mente il pensiero che un Romano, chiunque sia, possa essere giudicato da persone diverse dai suoi concittadini.
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