LETTERATURA torna alla homepage
PRECICERONIANA CICERONIANA AUGUSTEA IMPERIALE RISORSE
     
Ovidio


  Cerca







Progetto Ovidio - database

 

 


 torna alla pagina precedente
 passim precedente

autore
brano
 
Tacito
Annali XV, 52
 
originale
 
[52] Coniuratis tamen metu proditionis permotis placitum maturare caedem apud Baias in villa Pisonis, cuius amoenitate captus Caesar crebro ventitabat balneasque et epulas inibat omissis excubiis et fortunae suae mole. sed abnuit Piso, invidiam praetendens, si sacra mensae diique hospitales caede qualiscumque principis cruentarentur: melius apud urbem in illa invisa et spoliis civium exstructa domo vel in publico patraturos quod pro re publica suscepissent. haec in commune, ceterum timore occulto, ne L. Silanus exilia nobilitate disciplinaque C. Cassii, apud quem educatus erat, ad omnem claritudinem sublatus imperium invaderet, prompte daturis, qui a coniuratione integri essent quique miserarentur Neronem tamquam per scelus interfectum. plerique Vestini quoque consulis acre ingenium vitavisse Pisonem crediderunt, ne ad libertatem oreretur, vel delecto imperatore alio sui muneris rem publicam faceret. etenim expers coniurationis erat, quamvis super eo crimine Nero vetus adversum insontem odium expleverit.
 
traduzione
 
52. Scossi dal timore del tradimento, i congiurati decisero di stringere i tempi e di uccidere Nerone a Baia nella villa di Pisone, assai frequentata da Cesare, che si era innamorato della sua bellezza, e dove faceva bagni e banchettava senza scorte e libero dal cerimoniale dovuto al suo altissimo rango. Ma si oppose Pisone, adducendo l'odiosit? del gesto, se si fossero macchiati la sacralit? della mensa e gli d?i ospitali con il sangue di un principe, chiunque fosse: meglio concludere l'azione progettata per il bene dello stato a Roma, nel palazzo tanto detestato e costruito con le spoglie dei cittadini, oppure in un luogo pubblico. Cos? argomentava di fronte agli altri, ma lo rodeva il segreto timore che Lucio Silano, forte della sua specchiata nobilt? e reso degno, grazie al rigore dell'educazione ricevuta da Gaio Cassio, di ogni ruolo, per alto che fosse, potesse impadronirsi del potere, che gli avrebbero offerto senza riserve gli estranei alla congiura o chi avesse commiserato Nerone, se eliminato con un delitto. Molti erano convinti che Pisone avesse voluto evitare il rischio che il console Vestino, col suo temperamento deciso, ripristinasse le libert? repubblicane oppure facesse dono dello stato a un altro imperatore da lui scelto. Infatti Vestino era estraneo alla congiura, per quanto poi Nerone, approfittando di quell'accusa, abbia sfogato sopra un innocente il suo antico odio contro di lui.
 

aggiungi questa pagina ai preferiti aggiungi ai preferiti imposta progettovidio come pagina iniziale imposta come pagina iniziale  torna su

tutto il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti, ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski

  HOMEPAGE

  SEGNALA IL SITO

  FAQ 

ideatore, responsabile e content editor NUNZIO CASTALDI (bukowski)
powered by www.weben.it

Licenza Creative Commons
i contenuti di questo sito sono coperti da Licenza Creative Commons