[66] Ceterum militaris quoque conspiratio non ultra fefellit, accensis [quoque] indicibus ad prodendum Faenium Rufum, quem eundem conscium et inquisitorem non tolerabant. ergo instanti minitantique renidens Scaevinus neminem ait plura scire quam ipsum, hortaturque ultro redderet tam bono principi vicem. non vox adversum ea Faenio, non silentium, sed verba sua praepediens et pavoris manifestus, ceterisque ac maxime Cervario Proculo equite Romano ad convincendum eum conisis, iussu imperatoris a Cassio milite, qui ob insigne corporis robur adstabat, corripitur vinciturque.
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66. Peraltro, anche la congiura dei militari non rimase pi? a lungo nascosta, perch? chi parlava si sentiva sollecitato a fare il nome di Fenio Rufo, non tollerando il suo doppio ruolo di congiurato e di inquisitore. Perci?, di fronte alle sue pressioni e alle sue minacce, ecco Scevino dichiarare, sogghignando, che nessuno ne sapeva pi? di lui, e lo invita a dimostrare la sua gratitudine a un principe cos? buono. A tali parole Fenio non seppe n? ribattere n? tacere, ma si mise a balbettare qualcosa, tradendo lo sgomento, sicch? gli altri, e in particolare il cavaliere romano Cervario Proculo, si impegnarono a fondo per indurlo a confessare, fino a che, per ordine dell'imperatore, fu preso e messo in catene dal soldato Cassio che, per l'eccezionale forza fisica, Nerone si teneva al fianco.
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