LETTERATURA torna alla homepage
PRECICERONIANA CICERONIANA AUGUSTEA IMPERIALE RISORSE
     
Ovidio


  Cerca







Progetto Ovidio - database

 

 


 torna alla pagina precedente
 passim precedente

autore
brano
 
Tacito
Annali XVI, 13
 
originale
 
[13] Tot facinoribus foedum annum etiam dii tempestatibus et morbis insignivere. vastata Campania turbine ventorum, qui villas arbusta fruges passim disiecit pertulitque violentiam ad vicina urbi; in qua omne mortalium genus vis pestilentiae depopulabatur, nulla caeli intemperie quae occurreret oculis. sed domus corporibus exanimis, itinera funeribus complebantur; non sexus, non aetas periculo vacua; servitia perinde et ingenua plebes raptim extingui, inter coniugum et liberorum lamenta, qui dum adsident, dum deflent, saepe eodem rogo cremabantur. equitum senatorumque interitus quamvis promisci minus flebiles erant, tamquam communi mortalitate saevitiam principis praevenirent. Eodem anno dilectus per Galliam Narbonensem Africamque et Asiam habiti sunt supplendis Illyrici legionibus, ex quibus aetate aut valetudine fessi sacramento solvebantur. cladem Lugdunensem quadragies sestertio solatus est princeps, ut amissa urbi reponerent; quam pecuniam Lugdunenses ante obtulerant urbis casibus.
 
traduzione
 
13. Gli d?i vollero che quell'anno, insozzato da tanti delitti, si segnalasse per violente tempeste e pestilenze. Fu devastata la Campania da una bufera di vento, che spazz? via ovunque ville, alberi, messi e port? la sua violenza fin nei pressi di Roma, nella quale la furia di un'epidemia seminava la morte tra persone d'ogni ceto, senza che fosse dato di scorgere alterazione alcuna nell'atmosfera. Le case si riempivano di corpi esanimi, le strade di funerali; il contagio non risparmiava n? sesso n? et?; perivano di fulminea morte tanto schiavi che popolani liberi, fra i lamenti dei coniugi e dei figli che, mentre stanno loro vicino, mentre li piangono, vengono cremati sullo stesso rogo. Le morti di cavalieri e senatori, per quanto numerose, erano oggetto di compianto minore, quasi che, morendo di morte naturale, prevenissero la ferocia del principe. In quello stesso anno si fecero le leve nella Gallia Narbonense, in Africa e in Asia, per integrare gli effettivi delle legioni illiriche, da cui venivano congedati gli inabili per et? o malattie. Al disastro che colp? Lugduno rec? sollievo il principe con quattro milioni di sesterzi, per ricostruire le parti crollate della citt?: era quanto, in precedenza, gli abitanti di Lugduno avevano offerto in occasione del disastro sub?to da Roma.
 

aggiungi questa pagina ai preferiti aggiungi ai preferiti imposta progettovidio come pagina iniziale imposta come pagina iniziale  torna su

tutto il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti, ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski

  HOMEPAGE

  SEGNALA IL SITO

  FAQ 

ideatore, responsabile e content editor NUNZIO CASTALDI (bukowski)
powered by www.weben.it

Licenza Creative Commons
i contenuti di questo sito sono coperti da Licenza Creative Commons