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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Tacito
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Annali XVI, 35
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originale
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[35] Tum progressus in porticum illic a quaestore reperitur, laetitiae propior, quia Helvidium generum suum Italia tantum arceri cognoverat. accepto dehinc senatus consulto Helvidium et Demetrium in cubiculum inducit; porrectisque utriusque brachii venis, postquam cruorem effudit, humum super spargens, propius vocato quaestore 'libamus' inquit 'Iovi liberatori specta, invenis; et omen quidem dii prohibeant, ceterum in ea tempora natus es quibus firmare animum expediat constantibus exemplis.' post lentitudine exitus gravis cruciatus adferente, obversis in Demetrium * * *
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traduzione
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35. S'avvia poi lungo il portico, dove incontra il questore, e ha sul volto un'espressione pi? simile alla gioia, perch? aveva saputo che il genero Elvidio era stato soltanto allontanato dall'Italia. Riceve comunicazione della sentenza del senato e poi fa entrare nella sua stanza Elvidio e Demetrio; e, dopo aver porto le vene dell'uno e dell'altro braccio, quando il sangue sprizz? fuori, spargendosi sul terreno, fatto avvicinare il questore: ?Libiamo? disse ?a Giove Liberatore. Guarda, o giovane, e gli d?i tengano lontano da te l'infausto presagio; ma sei nato in tempi in cui occorre temprare l'animo con esempi di fermezza.? Poi, arrecandogli la lentezza della morte gravi patimenti, rivolti gli occhi a Demetrio?
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