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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Nepote
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Storie, Epaminonda, 1
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originale
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[1] EPAMINONDAS, Polymnidis filius. Thebanus. De hoc priusquam scribimus, haec praecipienda videntur lectoribus, ne alienos mores ad suos referant neve ea, quae ipsis leviora sunt, pari modo apud ceteros fuisse arbitrentur. 2 Scimus enim musicen nostris moribus abesse a principis persona, saltare vero etiam in vitiis poni; quae omnia apud Graecos et grata et laude digna ducuntur. 3 Cum autem exprimere imaginem consuetudinis atque vitae velimus Epaminondae, nihil videmur debere praetermittere, quod pertineat ad eam declarandam. 4 Quare dicemus primum de genere eius, deinde, quibus disciplinis et a quibus sit eruditus; tum de moribus ingeniique facultatibus, et si qua alia memoria digna erunt; postremo de rebus gestis, quae a plurimis animi anteponuntur virtutibus.
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traduzione
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Epaminonda, figlio di Polirmuide, Tebano. Prima che scriviamo di lui, sembra opportuno consigliare i lettori di non ricondurre gli altrui costumi ai propri e di non credere che quello che per loro ? di poco valore allo stesso modo sia giudicato presso gli altri. 2.Sappiamo infatti che la musica non si addice alla figura del principe secondo i nostri costumi e che la danza poi sia annoverata tra i vizi; tutte queste cose, invece, presso i Greci sono considerate gradevoli e degne di lode. 3.E giacch? vogliamo descrivere le abitudini e la vita di Epaminonda, ci sembra di non dover omettere nulla che miri a descriverla. 4.Perci? parleremo in primo luogo della sua stirpe, poi in quali discipline e da chi sia stato istruito; quindi dei costumi e delle abilit? dell'ingegno e delle altre qualit?, se ce ne saranno altre degne di essere ricordate; infine delle imprese, che da molti sono anteposte al valore dell' animo.
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