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brano
 
Nepote
Storie, Annibale, 5
 
originale
 
[5] Hac pugna pugnata Romam profectus est nullo resistente. In propinquis urbi montibus moratus est. Cum aliquot ibi dies castra habuisset et Capuam reverteretur, Q. Fabius Maximus, dictator Romanus, in agro Falerno ei se obiecit. 2 Hic clausus locorum angustiis noctu sine ullo detrimento exercitus se expedivit; Fabioque, callidissimo imperatori, dedit verba. Namque obducta nocte sarmenta in cornibus iuvencorum deligata incendit eiusque generis multitudinem magnam dispalatam immisit. Quo repentino obiecto visu tantum terrorem iniecit exercitui Romanorum, ut egredi extra vallum nemo sit ausus. 3 Hanc post rem gestam non ita multis diebus M. Minucium Rufum, magistrum equitum pari ac dictatorem imperio, dolo productum in proelium fugavit. Tiberium Sempronium Gracchum, iterum consulem, in Lucanis absens in insidias inductum sustulit. M. Claudium Marcellum, quinquies consulem, apud Venusiam pari modo interfecit. 4 Longum est omnia enumerare proelia. Quare hoc unum satis erit dictum, ex quo intellegi possit, quantus ille fuerit: quamdiu in Italia fuit, nemo ei in acie restitit, nemo adversus eum post Cannensem pugnam in campo castra posuit.
 
traduzione
 
Combattuta questa battaglia, mosse alla volta di Roma, senza incontrare resistenza. Si trattenne sui monti in prossimit? della citt?. Dopo aver tenuto l? l'accampamento per alcuni giorni, mentre ritornava verso Capua, gli si fece incontro nell'agro Falerno il dittatore romano Q. Fabio Massimo. 2 Qui, chiuso nell'angustia dei luoghi, nottetempo riusc? a liberarsi senza alcuna perdita del suo esercito, e dette la baia a Fabio, pur abilissimo comandante. Infatti, calata la notte, leg? dei rami secchi sulle corna dei vitelli, dette loro fuoco e sparpagli? una grande moltitudine di questi animali. La vista improvvisa di questi fuochi incusse nell'esercito dei Romani tanto spavento, che nessuno os? uscir fuori dal vallo. 3 Non molti giorni dopo questa azione, trasse a battaglia con un inganno M. Minucio Rufo capitano della cavalleria, di potere pari a quello del dittatore, e lo mise in fuga. Pur assente attir? in un agguato in Lucania e uccise Tiberio Sempronio Gracco, console per la seconda volta; allo stesso modo uccise presso Venosa M. Claudio Marcello, console per la quarta volta. 4 Sarebbe lungo enumerare tutti i combattimenti; perci? baster? dire questo soltanto, da cui si potr? capire quanto grande egli sia stato: per tutto il tempo che fu in Italia, nessuno gli resist? sul campo di battaglia; dopo Canne nessuno pose l'accampamento in campo aperto di fronte al suo.
 

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