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autore
brano
 
Livio
Ab urbe condita I, 10
 
originale
 
[10] Iam admodum mitigati animi raptis erant; at raptarum parentes tum maxime sordida ueste lacrimisque et querellis civitates concitabant. Nec domi tantum indignationes continebant sed congregabantur undique ad T. Tatium regem Sabinorum, et legationes eo quod maximum Tati nomen in iis regionibus erat conveniebant. Caeninenses Crustuminique et Antemnates erant ad quos eius iniuriae pars pertinebat. Lente agere his Tatius Sabinique visi sunt: ipsi inter se tres populi communiter bellum parant. Ne Crustumini quidem atque Antemnates pro ardore iraque Caeninensium satis se impigre movent; ita per se ipsum nomen Caeninum in agrum Romanum impetum facit. Sed effuse uastantibus fit obuius cum exercitu Romulus levique certamine docet uanam sine viribus iram esse. Exercitum fundit fugatque, fusum persequitur: regem in proelio obtruncat et spoliat: duce hostium occiso urbem primo impetu capit. Inde exercitu victore reducto, ipse cum factis vir magnificus tum factorum ostentator haud minor, spolia ducis hostium caesi suspensa fabricato ad id apte ferculo gerens in Capitolium escendit; ibique ea cum ad quercum pastoribus sacram deposuisset, simul cum dono designavit templo Iovis fines cognomenque addidit deo: "Iuppiter Feretri" inquit, "haec tibi victor Romulus rex regia arma fero, templumque his regionibus quas modo animo metatus sum dedico, sedem opimis spoliis quae regibus ducibusque hostium caesis me auctorem sequentes posteri ferent." Haec templi est origo quod primum omnium Romae sacratum est. Ita deinde dis visum nec inritam conditoris templi vocem esse qua laturos eo spolia posteros nuncupavit nec multitudine compotum eius doni volgari laudem. Bina postea, inter tot annos, tot bella, opima parta sunt spolia: adeo rara eius fortuna decoris fuit.
 
traduzione
 
10 Ormai l'ira delle ragazze rapite si era del tutto placata. Fu per? proprio in quel momento che i loro genitori, vestiti a lutto, cercavano di sensibilizzare i concittadini piangendo e lamentandosi dell'accaduto. E non si limitavano a manifestare in patria il proprio sdegno, ma da ogni parte si presentarono in gruppi di delegazioni a Tito Tazio, re dei Sabini, perch? il suo prestigio in quelle zone era enorme. Quell'affronto riguardava in parte Ceninensi, Crustumini e Antemnati. Sembr? loro che Tito Tazio e i Sabini agissero con eccessiva flemma: perci? questi tre popoli si prepararono a combattere da soli. Ma, a giudicare dall'animosit? e dall'ira dei Ceninensi, neppure Crustumini e Antemnati si muovevano con sufficiente prontezza. Cos? i Ceninensi invadono da soli il territorio romano. Ma mentre stavano devastando disordinatamente la zona, gli va incontro Romolo con l'esercito e, dopo una ridicola scaramuccia, dimostra loro la vanit? dell'ira non sorretta da forze adeguate. Sbaraglia la schiera nemica, la mette in fuga e ne insegue i resti sbandati; quindi si scontra in duello col re, lo uccide e ne spoglia il cadavere. Dopo aver eliminato il comandante dei nemici, si impossessa della loro citt? al primo assalto. Ricondotto indietro l'esercito vincitore, dimostr? che il suo eroismo nel compiere le imprese non era inferiore alla capacit? di valorizzarle: portando le spoglie del comandante nemico ucciso su una barella costruita all'occorrenza, sal? sul Campidoglio. L?, dopo averle deposte presso una quercia sacra ai pastori, insieme con l'offerta tracci? i confini del tempio di Giove e aggiunse un epiteto al nome del dio: ?Io, Romolo, re vittorioso, offro a te, Giove Feretrio, queste armi di re, e consacro il tempio entro questi limiti che ho or ora tracciato secondo la mia volont?, in modo tale che diventi un luogo demandato alle spoglie opime che quanti verranno dopo di me, seguendo il mio esempio, porteranno qui dopo averle strappate a re e comandanti nemici uccisi in battaglia.? Questa ? l'origine del primo tempio consacrato a Roma. Cos?, da quel giorno in poi, piacque agli d?i che fosse legge la parola del fondatore del tempio (e cio? che i posteri avrebbero dovuto portare l? le spoglie), e che la gloria di un tale dono non fosse svilita dal numero elevatissimo di chi la poteva ottenere. Da allora tanti anni sono passati e tante guerre sono state combattute. Ci? nonostante, altre due volte soltanto si presero spoglie opime: cos? rara fu la fortuna di quell'onore.
 

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