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Livio
Ab urbe condita IV, 59
 
originale
 
[59] Interim tribunos militum in Volscum agrum ducere exercitum placuit; Cn. Cornelius unus Romae relictus. Tres tribuni, postquam nullo loco castra Volscorum esse nec commissuros se proelio apparuit, tripertito ad devastandos fines discessere. Valerius Antium petit, Cornelius Ecetras; quacumque incessere, late populati sunt tecta agrosque, ut distinerent Volscos; Fabius, quod maxime petebatur, ad Anxur oppugnandum sine ulla populatione accessit. Anxur fuit, quae nunc Tarracinae sunt, urbs prona in paludes. Ab ea parte Fabius oppugnationem ostendit; circummissae quattuor cohortes cum C. Seruilio Ahala cum imminentem urbi collem cepissent, ex loco altiore, qua nullum erat praesidium, ingenti clamore ac tumultu moenia invasere. Ad quem tumultum obstupefacti qui adversus Fabium urbem infimam tuebantur locum dedere scalas admovendi, plenaque hostium cuncta erant, et immitis diu caedes pariter fugientium ac resistentium, armatorum atque inermium fuit. Cogebantur itaque victi, quia cedentibus spei nihil erat, pugnam inire, cum pronuntiatum repente ne quis praeter armatos violaretur, reliquam omnem multitudinem voluntariam exuit armis, quorum ad duo milia et quingenti vivi capiuntur. A cetera praeda Fabius militem abstinuit, donec collegae venirent, ab illis quoque exercitibus captum Anxur dictitans esse, qui ceteros Volscos a praesidio eius loci auertissent. Qui ubi venerunt, oppidum vetere fortuna opulentum tres exercitus diripuere; eaque primum benignitas imperatorum plebem patribus conciliavit. Additum deinde omnium maxime tempestiuo principum in multitudinem munere, ut ante mentionem ullam plebis tribunorumue decerneret senatus, ut stipendium miles de publico acciperet, cum ante id tempus de suo quisque functus eo munere esset.
 
traduzione
 
59 Nel frattempo fu deciso che i tribuni militari conducessero l'esercito in territorio volsco. A Roma fu lasciato soltanto Gneo Cornelio. I tre tribuni, quando risult? evidente che i Volsci non erano accampati da nessuna parte e che non avrebbero affrontato il rischio di una battaglia, divisero in tre l'esercito e quindi si sparsero a devastare la zona. Valerio si diresse su Anzio, Cornelio su Ecetra: dovunque passavano, saccheggiavano campi e abitazioni in lungo e in largo, per tenere divise le forze dei Volsci. Fabio, senza compiere alcun saccheggio, and? ad assediare Anxur, che era l'obiettivo principale della campagna. Anxur, l'attuale Terracina, era una citt? declinante verso un terreno paludoso. Fabio simul? un attacco da quella parte; le quattro coorti affidate a Servilio Aala con l'ordine di aggirare la zona si impossessarono di una collina che dominava la citt?. Quindi, da questa posizione sovrastante, in un settore dove non vi era alcun presidio, tra tumulto e alte grida assalirono le mura. Quelli che difendevano la parte pi? bassa della citt? contro Fabio, sorpresi da quell'offensiva repentina, lasciarono agli attaccanti il tempo per accostare le scale alle mura. S?bito la citt? si riemp? di nemici; a lungo dur? la terribile strage, sia di chi fuggiva, sia di chi cercava di resistere, di armati e di inermi. I vinti furono costretti a partecipare alla lotta, perch? non vi era speranza per chi si ritirava. Ma all'improvviso venne dato l'ordine di risparmiare chi non era armato e allora tutti i superstiti deposero volontariamente le armi; cos? circa 2.500 furono catturati vivi. Fabio imped? ai suoi uomini di mettere le mani sul bottino finch? non fossero arrivati i colleghi, dicendo che Anxur era stata presa anche da quegli eserciti, perch? non avevano permesso agli altri Volsci di proteggere quella posizione. Quando i colleghi arrivarono, i tre eserciti saccheggiarono la citt?, che era molto ricca perch? aveva goduto di un lungo periodo di prosperit?. Quel gesto magnanimo da parte dei comandanti fu il primo segnale di riconciliazione tra plebei e patrizi. Si aggiunse poi un dono che fu il pi? opportuno di tutti quelli fatti dai maggiorenti al popolo: prima che la plebe e i tribuni vi facessero accenno, il senato decret? che i soldati venissero pagati attingendo direttamente alle casse dello Stato, mentre fino a quel giorno ciascun soldato prestava servizio a proprie spese.
 

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