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Ovidio


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autore
brano
 
Livio
Ab urbe condita V, 52
 
originale
 
[52] Haec culti neglectique numinis tanta monumenta in rebus humanis cernentes ecquid sentitis, Quirites, quantum uixdum e naufragiis prioris culpae cladisque emergentes paremus nefas? Vrbem auspicato inauguratoque conditam habemus; nullus locus in ea non religionum deorumque est plenus; sacrificiis sollemnibus non dies magis stati quam loca sunt in quibus fiant. Hos omnes deos publicos priuatosque, Quirites, deserturi estis? Quam par uestrum factum [ei] est quod in obsidione nuper in egregio adulescente, C. Fabio, non minore hostium admiratione quam uestra conspectum est, cum inter Gallica tela degressus ex arce sollemne Fabiae gentis in colle Quirinali obiit? An gentilicia sacra ne in bello quidem intermitti, publica sacra et Romanos deos etiam in pace deseri placet, et pontifices flaminesque neglegentiores publicarum religionum esse quam priuatus in sollemni gentis fuerit? Forsitan aliquis dicat aut Veiis ea nos facturos aut huc inde missuros sacerdotes nostros qui faciant; quorum neutrum fieri saluis caerimoniis potest. Et ne omnia generatim sacra omnesque percenseam deos, in Iouis epulo num alibi quam in Capitolio puluinar suscipi potest? Quid de aeternis Vestae ignibus signoque quod imperii pignus custodia eius templi tenetur loquar? Quid de ancilibus uestris, Mars Gradiue tuque, Quirine pater? Haec omnia in profano deseri placet sacra, aequalia urbi, quaedam uetustiora origine urbis? Et uidete quid inter nos ac maiores intersit. Illi sacra quaedam in monte Albano Lauiniique nobis facienda tradiderunt. An ex hostium urbibus Romam ad nos transferri sacra religiosum fuit, hinc sine piaculo in hostium urbem Veios transferemus? Recordamini, agite dum, quotiens sacra instaurentur, quia aliquid ex patrio ritu neglegentia casuue praetermissum est. Modo quae res post prodigium Albani lacus nisi instauratio sacrorum auspiciorumque renouatio adfectae Veienti bello rei publicae remedio fuit? At etiam, tamquam ueterum religionum memores, et peregrinos deos transtulimus Romam et instituimus nouos. Iuno regina transuecta a Veiis nuper in Auentino quam insigni ob excellens matronarum studium celebrique dedicata est die". Aio Locutio templum propter caelestem uocem exauditam in Noua uia iussimus fieri; Capitolinos ludos sollemnibus aliis addidimus collegiumque ad id nouum auctore senatu condidimus; quid horum opus fuit suscipi, si una cum Gallis urbem Romanam relicturi fuimus, si non uoluntate mansimus in Capitolio per tot menses obsidionis, sed ab hostibus metu retenti sumus? De sacris loquimur et de templis; quid tandem de sacerdotibus? Nonne in mentem uenit quantum piaculi committatur? Vestalibus nempe una illa sedes est, ex qua eas nihil unquam praeterquam urbs capta mouit; flamini Diali noctem unam manere extra urbem nefas est. hos Veientes pro Romanis facturi estis sacerdotes, et Vestales tuae te deserent, Vesta, et flamen peregre habitando in singulas noctes tantum sibi reique publicae piaculi contrahet? Quid alia quae auspicato agimus omnia fere intra pomerium, cui obliuioni aut neglegentiae damus? Comitia curiata, quae rem militarem continent, comitia centuriata, quibus consules tribunosque militares creatis, ubi auspicato, nisi ubi adsolent, fieri possunt? Veiosne haec transferemus? An comitiorum causa populus tanto incommodo in desertam hanc ab dis hominibusque urbem conueniet?
 
traduzione
 
52 Vedendo queste testimonianze di quanto valga nelle cose umane seguire la divinit? o trascurarla, non cominciate, o Quiriti, a intuire che empiet? ci avviamo a commettere pur essendo appena scampati dal naufragio di una sconfitta che ? la conseguenza della nostra colpa? Abbiamo una citt? fondata secondo i dovuti auspici ed aug?ri. In essa non vi ? un solo angolo che non sia permeato dall'idea di religione e dalla presenza divina. Per i sacrifici solenni sono fissi non meno dei giorni i luoghi nei quali devono essere offerti. Avete dunque, o Quiriti, intenzione di abbandonare tutte queste divinit? tanto dello stato quanto delle famiglie? Come pu? esserci una qualche somiglianza tra la vostra condotta e quella del nobile giovane di nome Gaio Fabio che durante il recente assedio ? stata ammirata non meno dai nemici che da voi, quando scendendo dalla cittadella tra le armi dei Galli si rec? a compiere il rito prescritto alla famiglia Fabia sul colle Quirinale? Siete disposti a non trascurare gli atti di culto gentilizi nemmeno in tempo di guerra, e a abbandonare quelli di stato e gli d?i romani anche in tempo di pace? Accettereste che i pontefici e i flamini abbiano per i culti di stato minor cura di quanta non ne abbia avuta un privato cittadino per un rito della propria famiglia? Qualcuno potrebbe forse dire che questi culti li praticheremo a Veio oppure che di l? invieremo qui a Roma dei nostri sacerdoti col c?mpito di praticarli. Nessuna delle due soluzioni rispetta il rituale. E senza enumerare le singole cerimonie e divinit?, sarebbe possibile che durante il banchetto in onore di Giove il lettisternio venga allestito in un altro punto al di fuori del Campidoglio? Che dire poi del fuoco eterno di Vesta o della statua conservata all'interno del suo tempio come pegno del nostro potere? Che dire dei vostri scudi sacri, o Marte Gradivo, o tu, padre Quirino? Sareste dunque disposti ad abbandonare su suolo non consacrato tutti questi oggetti che sono coevi alla citt? e che in alcuni casi ri sultano ancora pi? antichi della sua stessa origine? Considerate quale sia la differenza tra noi e i nostri antenati: essi ci hanno tramandato alcuni riti da compiere sul monte Albano e a Lavinio. Ma se essi considerarono sacrilego trasferire dei riti da citt? straniere qui da noi a Roma, sar? mai possibile trasferirli di qui in una citt? nemica, senza che se ne debba pagare le conseguenze? Cercate, ve ne prego, di ricordare quante volte si sono rinnovate le cerimonie perch? qualcosa del rito dei padri, vuoi per incuria o vuoi per fattori accidentali, era stato omesso. Poco tempo fa, dopo il prodigio del lago Albano, cosa fu d'aiuto alla citt? travagliata dalla guerra contro Veio se non il ripristino dei riti sacri e il rinnovamento degli auspici? Ma oltre a ci?, dimostrandoci memori del passato fervore religioso, non solo abbiamo introdotto a Roma delle divinit? straniere, ma ne abbiamo anche istituito delle nuove. A Giunone Regina, trasferita di recente da Veio sull'Aventino, con che grandiosa magnificenza ? stato dedicato un tempio grazie alla cura zelante delle matrone! Abbiamo ordinato di costruire un tempio in onore di Aio Locuzio per la voce udita nella Via Nuova e proveniente dal cielo. Abbiamo aggiunto i Ludi Capitolini alle altre manifestazioni solenni e per volere del senato abbiamo costituito a tal fine un collegio speciale. Che bisogno c'era di introdurre queste novit?, se avevamo intenzione di abbandonare Roma insieme ai Galli, e se non per nostra volont? siamo rimasti sul Campidoglio per tanti mesi d'assedio, ma perch? trattenuti dai nemici con la paura? Parliamo di riti e di templi. Ma che dire dei sacerdoti? Non pensate mai al grave sacrilegio che si commetterebbe? Per le Vestali non c'? che un'unica sede, e niente le ha mai costrette ad abbandonarla se non la presa della citt?; per il flamine Diale ? un sacrilegio trascorrere anche una sola notte fuori da Roma; e voi avete intenzione di far diventare questi sacerdoti Veienti anzich? Romani? Possibile che le tue Vestali vogliano, o Vesta, abbandonarti, e che il flamine, abitando lontano da Roma, attiri notte dopo notte su se stesso e sulla repubblica una simile empiet?? Che dire poi di tutti gli altri atti che di norma realizziamo quasi integralmente all'interno del pomerio dopo aver preso gli auspici? A quale sorta di oblio o di incuria li abbandoniamo? I comizi curiati che si occupano delle questioni militari, e i comizi centuriati nei quali eleggete i consoli e i tribuni militari, dove si possono tenere, in maniera conforme agli auspici, se non nei luoghi tradizionali delle sedute? Li trasferiremo a Veio? Oppure il popolo, in occasione dei comizi, si raduner? con grande disagio in questa citt? abbandonata dagli d?i e dagli uomini?
 

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