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autore
brano
 
Cesare
De bello gallico IV,20
 
originale
 
[20] Exigua parte aestatis reliqua Caesar, etsi in his locis, quod omnis Gallia ad septentriones vergit, maturae sunt hiemes, tamen in Britanniam proficisci contendit, quod omnibus fere Gallicis bellis hostibus nostris inde subministrata auxilia intellegebat, et si tempus anni ad bellum gerendum deficeret, tamen magno sibi usui fore arbitrabatur, si modo insulam adiisset, genus hominum perspexisset, loca, portus, aditus cognovisset; quae omnia fere Gallis erant incognita. Neque enim temere praeter mercatores illo adit quisquam, neque his ipsis quicquam praeter oram maritimam atque eas regiones quae sunt contra Galliam notum est. Itaque vocatis ad se undique mercatoribus, neque quanta esset insulae magnitudo neque quae aut quantae nationes incolerent, neque quem usum belli haberent aut quibus institutis uterentur, neque qui essent ad maiorem navium multitudinem idonei portus reperire poterat.
 
traduzione
 
Non rimaneva che un'esigua parte dell'estate, tuttavia, bench? in quelle regioni l'inverno sia precoce, dato che la Gallia ? volta a settentrione, Cesare decise di partire per la Britannia, perch? capiva che da l? giungevano ai nostri nemici aiuti in quasi tutte le guerre in Gallia; inoltre, anche se la stagione non bastava per le operazioni belliche, riteneva molto utile raggiungere almeno l'isola, vedere che genere di uomini l'abitasse, rendersi conto di luoghi, approdi, accessi, notizie quasi tutte ignorate anche dai Galli. ? difficile, infatti, che uno si spinga fin l?, a eccezione dei mercanti, e pure essi, all'infuori della costa e delle regioni prospicienti la Gallia, non conoscono altro. Infatti, pur avendo convocato mercanti da ogni parte, Cesare non riusc? a sapere quanto fosse estesa l'isola, quali e quanti popoli l'abitassero, che tecniche di combattimento adottassero, che genere di istituzioni avessero e quali fossero i porti in grado di accogliere una flotta di navi di stazza superiore.
 

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