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autore
brano
 
Livio
Ab urbe condita VII, 3
 
originale
 
[3] Nec tamen ludorum primum initium procurandis religionibus datum aut religione animos aut corpora morbis leuauit; quin etiam, cum medios forte ludos circus Tiberi superfuso inrigatus impedisset, id uero, uelut auersis iam dis aspernantibusque placamina irae, terrorem ingentem fecit. Itaque Cn. Genucio L. Aemilio Mamerco iterum consulibus, cum piaculorum magis conquisitio animos quam corpora morbi adficerent, repetitum ex seniorum memoria dicitur pestilentiam quondam clauo ab dictatore fixo sedatam. Ea religione adductus senatus dictatorem claui figendi causa dici iussit; dictus L. Manlius Imperiosus L. Pinarium magistrum equitum dixit. Lex uetusta est, priscis litteris uerbisque scripta, ut qui praetor maximus sit idibus Septembribus clauum pangat; fixa fuit dextro lateri aedis Iouis optimi maximi, ex qua parte Mineruae templum est. Eum clauum, quia rarae per ea tempora litterae erant, notam numeri annorum fuisse ferunt eoque Mineruae templo dicatam legem quia numerus Mineruae inuentum sit.? Volsiniis quoque clauos indices numeri annorum fixos in templo Nortiae, Etruscae deae, comparere diligens talium monumentorum auctor Cincius adfirmat.?M. Horatius consul ea lege templum Iouis optimi maximi dedicauit anno post reges exactos; a consulibus postea ad dictatores, quia maius imperium erat, sollemne claui figendi translatum est. Intermisso deinde more digna etiam per se uisa res propter quam dictator crearetur. Qua de causa creatus L. Manlius, perinde ac rei gerendae ac non soluendae religionis gratia creatus esset, bellum Hernicum adfectans dilectu acerbo iuuentutem agitauit; tandemque omnibus in eum tribunis plebis coortis seu ui seu uerecundia uictus dictatura abiit.
 
traduzione
 
3 Tuttavia neppure l'introduzione degli spettacoli teatrali destinata a placare l'ira degli d?i riusc? a liberare le menti dalla superstizione o i corpi dal contagio. Tutt'altro. Proprio mentre gli spettacoli erano in pieno svolgimento, uno straripamento del Tevere rese impraticabile il Circo Massimo, il che caus? il panico, come se gli d?i avessero ormai voltato le spalle e disprezzassero i tentativi fatti per placare la loro ira. E cos?, durante il consolato di Gneo Genucio e di Lucio Emilio Mamerco (entrambi eletti per la seconda volta), dato che la ricerca di rimedi praticabili preoccupava le menti pi? di quanto la pestilenza non stremasse i corpi, si dice che i cittadini pi? anziani richiamassero alla memoria il fatto di una pestilenza un tempo placata da un chiodo infisso dal dittatore. E il senato, spinto da questa credenza, ordin? di nominare un dittatore al fine di piantare il chiodo. La scelta cadde su Lucio Manlio Imperioso il quale si scelse come maestro di cavalleria Lucio Pinario. C'? un'antica legge, scritta con parole e caratteri arcaici, la quale stabilisce che il pi? alto magistrato in carica pianti un chiodo alle idi di Settembre. Questa legge era affissa sul lato destro del tempio di Giove Ottimo Massimo, nel punto in cui c'? il santuario di Minerva. Data la rarit? della scrittura in quei tempi, pare che il chiodo servisse per segnare il numero degli anni e che la legge fosse stata consacrata nel santuario di Minerva perch? il numero ? un'invenzione della dea. Lo storico Cincio, attento studioso di quel tipo di testimonianze, afferma che anche a Volsinii nel tempio della dea etrusca Nortia si possono ancora vedere dei chiodi piantati per indicare il numero degli anni. Il console Marco Orazio, attenendosi a quella legge, consacr? il tempio di Giove Ottimo Massimo l'anno successivo alla cacciata dei re. In s?guito la cerimonia solenne del piantare il chiodo pass? dai consoli ai dittatori, in quanto rappresentavano un'autorit? pi? alta. Col passare del tempo l'usanza era stata abbandonata. Ci? non ostante in quel periodo sembr? essere di per se stessa motivo sufficiente per la nomina di un dittatore. Per tale ragione venne eletto Lucio Manlio il quale, come se fosse stato nominato per condurre una guerra e non per assecondare una semplice superstizione, aspirando a portare guerra agli Ernici, suscit? il malcontento dei giovani bandendo una leva che non ammetteva esclusioni. Ma alla fine, quando tutti i tribuni della plebe insorsero uniti contro di lui, si lasci? piegare dalla forza o dalla vergogna e rinunci? alla dittatura.
 

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