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autore
brano
 
Livio
Ab urbe condita IX, 28
 
originale
 
[28] Consules egregia uictoria parta protinus inde ad Bouianum oppugnandum legiones ducunt; ibique hiberna egerunt, donec ab nouis consulibus, L. Papirio Cursore quintum C. Iunio Bubulco iterum nominatus dictator C. Poetelius cum M. Folio magistro equitum exercitum accepit. Is, cum audisset arcem Fregellanam ab Samnitibus captam, omisso Bouiano ad Fregellas pergit; unde nocturna Samnitium fuga sine certamine receptis Fregellis praesidioque ualido imposito in Campaniam reditum maxime ad Nolam armis repetendam. Eo se intra moenia sub aduentum dictatoris et Samnitium omnis multitudo et Nolana agrestis contulerat. Dictator urbis situ circumspecto, quo apertior aditus ad moenia esset, omnia aedificia?et frequenter ibi habitabatur ?circumiecta muris incendit; nec ita multo post siue a Poetelio dictatore siue ab C. Iunio consule?nam utrumque traditur?Nola est capta. Qui captae decus Nolae ad consulem trahunt, adiciunt Atinam et Calatiam ab eodem captas, Poetelium autem pestilentia orta claui figendi causa dictatorem dictum. Suessa et Pontiae eodem anno coloniae deductae sunt. Suessa Auruncorum fuerat; Volsci Pontias, insulam sitam in conspectu litoris sui, incoluerant. Et Interamnam Sucasinam ut deduceretur colonia, senatus consultum factum est; sed triumuiros creauere ac misere colonorum quattuor milia insequentes consules M. Valerius P. Decius.
 
traduzione
 
28 Dopo quella splendida vittoria, i consoli guidarono s?bito l'esercito all'assedio di Boviano, dove si accamparono per l'inverno, fino a quando assunse il comando delle truppe il dittatore Gaio Petelio, eletto dai consoli Lucio Papirio Cursore e Gaio Giunio Bubulco (rispettivamente al quinto e al secondo mandato), con Marco Folio in qualit? di maestro di cavalleria. Venuto a sapere che la rocca di Fregelle era stata occupata dai Sanniti, il dittatore lasci? Boviano e si mosse rapidamente in quella direzione. I Sanniti avevano abbandonato la citt? nel corso della notte, e Fregelle fu ripresa senza scontro; lasciatovi un forte presidio, il dittatore torn? in Campania, determinato a riprendere Nola con le armi. Con l'avvicinarsi del dittatore, tutti i Sanniti e gli abitanti della campagna di Nola si erano rifugiati all'interno delle mura cittadine. Il dittatore, esaminata la posizione della citt?, per avere pi? libero accesso alle fortificazioni, fece incendiare tutti gli edifici che si trovavano addossati all'esterno delle mura e nei quali vivevano moltissime persone. Nola fu presa in poco tempo: secondo alcuni autori dal dittatore Petelio, secondo altri dal console Gaio Giunio. Quelli che attribuiscono al console il merito della conquista di Nola aggiungono che anche Atina e Calazia furono catturate dalla stessa persona, e che a s?guito di una pestilenza Petelio venne nominato dittatore con il c?mpito di piantare un chiodo. Nello stesso anno vennero fondate le colonie di Suessa e di Ponzia. Suessa prima dipendeva dagli Aurunci, mentre Ponzia, un'isola in vista della costa, era abitata da Volsci. Un decreto del senato stabil? la deduzione di una colonia anche a Interamna Sucasina. Per? la nomina dei triumviri preposti e l'invio di 4.000 coloni furono opera dei consoli dell'anno successivo, e cio? Marco Valerio e Publio Decio.
 

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