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Progetto
Ovidio - database
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autore
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Livio
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Ab urbe condita X, 47
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originale
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[47] Exacto iam anno noui tribuni plebis magistratum inierant; hisque ipsis, quia uitio creati erant, quinque post dies alii suffecti. Lustrum conditum eo anno est a P. Cornelio Aruina C. Marcio Rutulo censoribus; censa capitum milia ducenta sexaginta duo trecenta uiginti unum. Censores uicesimi sexti a primis censoribus, lustrum undeuicesimum fuit. Eodem anno coronati primum ob res bello bene gestas ludos Romanos spectarunt palmaeque tum primum translato e Graeco more uictoribus datae. Eodem anno, ab aedilibus curulibus qui eos ludos fecerunt, damnatis aliquot pecuariis, uia a Martis silice ad Bouillas perstrata est. Comitia consularia L. Papirius habuit; creauit consules Q. Fabium Maximi filium Gurgitem et D. Iunium Brutum Scaeuam. Ipse Papirius praetor factus. Multis rebus laetus annus uix ad solacium unius mali, pestilentiae urentis simul urbem atque agros, suffecit; portentoque iam similis clades erat, et libri aditi quinam finis aut quod remedium eius mali ab dis daretur. Inuentum in libris Aesculapium ab Epidauro Romam arcessendum; neque eo anno, quia bello occupati consules erant, quicquam de ea re actum praeterquam quod unum diem Aesculapio supplicatio habita est.
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traduzione
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47 Alla fine dell'anno erano entrati in carica i nuovi tribuni della plebe. Solo che per irregolarit? intercorse nella nomina cinque giorni dopo vennero sostituiti con altri. Nel corso dell'anno i censori Publio Cornelio Arvina e Gaio Marcio Rutilio tennero il censimento: furono censiti 262.321 cittadini. I censori erano i ventiseiesimi entrati in carica da quando era iniziata la censura, e quello fu il diciannovesimo censimento. Lo stesso anno, per la prima volta, gli uomini che avevano ricevuto delle decorazioni militari nelle campagne poterono assistere ai giochi romani con la corona sul capo, e ugualmente per la prima volta venne concessa ai vincitori la palma del trionfo, secondo un'usanza introdotta dalla Grecia. Ancora in quell'anno gli stessi edili curuli che avevano organizzato i giochi, servendosi del denaro ricavato dalle ammende inflitte ad alcuni appaltatori di pascoli, fecero lastricare la strada del tempio di Marte fino a Boville.
Lucio Papirio presiedette le elezioni consolari, e proclam? eletti Quinto Fabio Gurgite figlio di Massimo e Decimo Giunio Bruto Sceva. Papirio stesso ottenne la nomina a pretore.
I molti eventi positivi di quell'anno bastarono appena per consolare gli animi di un'unica sciagura, un'epidemia che prostr? sia le citt? sia le campagne. E poich? la calamit? era il segno di una volont? soprannaturale, vennero consultati i libri sibillini, per conoscere quale fossero la fine o l'eventuale rimedio concessi dagli d?i a quella sciagura. Dalla consultazione emerse che era necessario far venire Esculapio da Epidauro a Roma. Ma per quell'anno non si fece nulla, perch? i consoli erano impegnati nella guerra, e ci si limit? a offrire a Esculapio una giornata di suppliche.
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