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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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I doveri, I, 18
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originale
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[18] Ex quattuor autem locis, in quos honesti naturam vimque divisimus, primus ille, qui in veri cognitione consistit, maxime naturam attingit humanam. Omnes enim trahimur et ducimur ad cognitionis et scientiae cupiditatem, in qua excellere pulchrum putamus, labi autem, errare, nescire, decipi et malum et turpe ducimus. In hoc genere et naturali et honesto duo vitia vitanda sunt, unum, ne incognita pro cognitis habeamus hisque temere assentiamur, quod vitium effugere qui volet--omnes autem velle debent--adhibebit ad considerandas res et tempus et diligentiam.
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traduzione
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18. Delle quattro parti (o tipi), in cui abbiamo diviso l'intima essenza dell'onesto, quella prima, che si fonda sulla conoscenza del vero, tocca pi? da vicino l'essenza della natura umana. In verit?, tutti siamo irresistibilmente trascinati dal desiderio di conoscere e di sapere; tutti stimiamo nobile e bello eccellere in questo campo, mentre giudichiamo triste e brutta cosa il cadere in fallo e lo smarrire la strada, il peccare d'ignoranza e il lasciarsi ingannare. In questa naturale e onesta inclinazione, dobbiamo peraltro evitare due difetti: il primo ? che non si tenga per noto l'ignoto, dandogli ciecamente il nostro assenso; e chi vorr? fuggire questo difetto (e tutti dobbiamo volerlo), applicher? tempo e diligenza a ben considerare le cose.
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