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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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I doveri, I, 20
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originale
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[20] De tribus autem reliquis latissime patet ea ratio, qua societas hominum inter ipsos et vitae quasi communitas continetur; cuius partes duae: iustitia, in qua virtutis splendor est maximus, ex qua viri boni nominantur, et huic coniuncta beneficentia, quam eandem vel benignitatem vel liberalitatem appellari licet. Sed iustitiae primum munus est, ut ne cui quis noceat, nisi lacessitus iniuria, deinde ut communibus pro communibus utatur, privatis ut suis.
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traduzione
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20. Fra le altre tre specie dell'onesto, la pi? ampia ed estesa ? quella su cui si fonda la societ? degli uomini e, per cos? dire, la comunanza della vita. Due sono le sue parti: la giustizia, che ha in s? il pi? fulgido splendore della virt? e che conferisce agli uomini il nome di buoni; e, congiunta ad essa , la beneficenza, che pu? anche chiamarsi generosit? o liberalit?. Il primo compito, dunque, della giustizia ? che nessuno rechi danno ad alcuno, se non provocato a torto; il secondo ? che ciascuno adoperi le cose comuni come comuni, le private come private.
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