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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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I doveri, I, 22
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originale
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[22] Sed quoniam, ut praeclare scriptum est a Platone, non nobis solum nati sumus ortusque nostri partem patria vindicat, partem amici, atque, ut placet Stoicis, quae in terris gignantur, ad usum hominum omnia creari, homines autem hominum causa esse generatos, ut ipsi inter se aliis alii prodesse possent, in hoc naturam debemus ducem sequi, communes utilitates in medium adferre, mutatione officiorum, dando accipiendo, tum artibus, tum opera, tum facultatibus devincire hominum inter homines societatem.
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traduzione
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22. Ma poich?, come ha scritto splendidamente Platone, noi non siamo nati soltanto per noi, ma una parte della nostra esistenza la rivendica per s? la patria, e un'altra gli amici; e poich? ancora, come vogliono gli Stoici, tutto ci? che la terra produce ? a vantaggio degli uomini, e gli uomini furono generati per il bene degli uomini, affinch? possano giovarsi l'un l'altro a vicenda; per queste ragioni, dunque, noi dobbiamo seguire come guida la natura, mettendo in comune le cose di utilit? comune, e stringendo sempre pi? i vincoli della societ? umana con lo scambio dei servigi, cio? col dare e col ricevere, con le arti, con l'attivit?, con i mezzi.
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