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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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I doveri, I, 25
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originale
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[25] Expetuntur autem divitiae cum ad usus vitae necessarios, tum ad perfruendas voluptates. In quibus autem maior est animus, in is pecuniae cupiditas spectat ad opes et ad gratificandi facultatem, ut nuper M. Crassus negabat ullam satis magnam pecuniam esse ei, qui in re publica princeps vellet esse, cuius fructibus exercitum alere non posset. Delectant etiam magnifici apparatus vitaeque cultus cum elegantia et copia, quibus rebus effectum est, ut infinita pecuniae cupiditas esset. Nec vero rei familiaris amplificatio nemini nocens vituperanda est, sed fugienda semper iniuria est.
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traduzione
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25. Inoltre, la ricchezza si desidera, o per soddisfare i bisogni della vita, o per goderne i piaceri. Ma coloro che hanno un animo assai grande e progetti molto elevati, bramano e cercano il denaro per acquistar potenza e prestigio; come, non molto tempo fa, Marco Crasso affermava che nessuna ricchezza ? abbastanza grande per chi voglia primeggiare nello Stato se, coi proventi di essa, egli non possa mantenere un esercito. Offrono godimento anche gli splendidi arredamenti, e un raffinato tenore di vita, ricco ed elegante. Per tutte queste ragioni il desiderio della ricchezza non conosce limiti. E in verit?, non merita biasimo il cercare d'accrescere il patrimonio domestico, quando non si nuoce ad alcuno; basta non commetter mai nessuna ingiustizia.
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