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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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I doveri, I, 50
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originale
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[50] Optime autem societas hominum coniunctioque servabitur, si, ut quisque erit coniunctissimus, ita in eum benignitatis plurimum conferetur. Sed quae naturae principia sint communitatis et societatis humanae, repetendum videtur altius. Est enim primum quod cernitur in universi generis humani societate. Eius autem vinculum est ratio et oratio, quae docendo, discendo, communicando, disceptando, iudicando conciliat inter se homines coniungitque naturali quadam societate, neque ulla re longius absumus a natura ferarum, in quibus inesse fortitudinem saepe dicimus, ut in equis, in leonibus, iustitiam, aequitatem, bonitatem non dicimus; sunt enim rationis et orationis expertes.
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traduzione
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50. Il miglior modo per mantener salda la societ? e la fratellanza umana ? di usare maggior lgenerosit? verso chi ci ? pi? strettamente congiunto. Ma conviene, io penso, risalire pi? indietro e mostrare quali siano i principi naturali che reggono l'umano consorzio. Il primo ? quello che si scorge nella societ? dell'intero genere umano. La sua forza unificatrice ? la ragione e la parola, che, insegnando e imparando, comunicando, discutendo, giudicando, affratella gli uomini tra loro e li congiunge in una specie di associazione naturale. Ed ? questo il carattere che pi? ci allontana dalla natura delle bestie: noi diciamo spesso che nelle bestie c'? la forza - come nei cavalli e nei leoni -, ma non la giustizia, n? l'equit?, n? la bont?; perch? quelle son prive di ragione e di parola.
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