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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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I doveri, I, 56
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originale
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[56] Et quamquam omnis virtus nos ad se allicit facitque, ut eos diligamus, in quibus ipsa inesse videatur, tamen iustitia et liberalitas id maxime efficit. Nihil autem est amabilius nec copulatius, quam morum similitudo bonorum; in quibus enim eadem studia sunt, eaedem voluntates, in iis fit, ut aeque quisque altero delectetur ac se ipso, efficiturque id, quod Pythagoras vult in amicitia, ut unus fiat ex pluribus. Magna etiam illa communitas est, quae conficitur ex beneficiis ultro et citro datis acceptis, quae et mutua et grata dum sunt, inter quos ea sunt firma devinciuntur societate.
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traduzione
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56. E bench? ogni virt? ci attragga a s? e ci faccia amare coloro nei quali sembra che essa risieda, tuttavia la giustizia e la liberalit? sono quelle che producono pi? specialmente questo effetto. [E niente ? pi? atto a destare amore e a stringere i cuori che la somiglianza dei costumi nelle persone dabbene: quando due uomini hanno gli stessi interessi e le stesse aspirazioni, allora avviene che ciascuno dei due ami l'altro come se stesso, e si avvera quello che Pitagora vuole nell'amicizia, che, cio?, di pi? anime si faccia un'anima sola]. Grande ? ancora quella unione che nasce da vicendevole scambio di benefici: finch? questi sono reciproci e graditi, una salda alleanza lega tra loro benefattori e beneficati.
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