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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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I doveri, I, 59
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originale
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[59] Sed in his omnibus officiis tribuendis videndum erit, quid cuique maxime necesse sit et quid quisque vel sine nobis aut possit consequi aut non possit. Ita non idem erunt necessitudinum gradus qui temporum, suntque officia, quae aliis magis quam aliis debeantur, ut vicinum citius adiuveris in fructibus percipiendis quam aut fratrem aut familiarem, at, si lis in iudicio sit, propinquum potius et amicum quam vicinum defenderis. Haec igitur et talia circumspicienda sunt in omni officio [et consuetudo exercitatioque capienda], ut boni ratiocinatores officiorum esse possimus et addendo deducendoque videre, quae reliqui summa fiat, ex quo quantum cuique debeatur intellegas.
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traduzione
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59. Ma, nell'adempimento di tutti questi doveri, dobbiamo guardare a ci? di cui ciascuno ha maggior bisogno, e a ci? che ciascuno anche senza di noi pu? o non pu? conseguire. Cos? non sempre ai gradi degli obblighi sociali corrispondono quelli delle circostanze, e ci son certi servigi che ? doveroso prestare ad alcuni piuttosto che ad altri. Cos?, per esempio, nel tempo della raccolta, aiuterai pi? sollecitamente il vicino che non il fratello o l'amico; per contro, se si discute una lite in tribunale, difenderai il parente o l'amico piuttosto che il vicino. [Queste e altre simili considerazioni si debbono fare in ogni sorta di beneficenza, e si deve acquistar molta pratica, per diventar buoni calcolatori dei doveri, e vedere, sommando e sottraendo, quale ne sia il residuo, onde comprendere l'entit? del nostro debito verso ciascuno].
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