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Cicerone
I doveri, I, 61
 
originale
 
[61] Intellegendum autem est, cum proposita sint genera quattuor, e quibus honestas officiumque manaret, splendidissimum videri, quod animo magno elatoque humanasque res despiciente factum sit. Itaque in probris maxime in promptu est, si quid tale dici potest: "Vos enim, iuvenes, animum geritis muliebrem, illa" virgo "viri" et si quid eiusmodi: Salmacida, spolia sine sudore et sanguine. Contraque in laudibus, quae magno animo et fortiter excellenterque gesta sunt, ea nescio quomodo quasi pleniore ore laudamus. Hinc rhetorum campus de Marathone, Salamine, Plataeis, Thermopylis, Leuctris, hinc noster Cocles, hinc Decii, hinc Cn. et P. Scipiones, hinc M. Marcellus, innumerabiles alii, maximeque ipse populus Romanus animi magnitudine excellit. Declaratur autem studium bellicae gloriae, quod statuas quoque videmus ornatu fere militari.
 
traduzione
 
61. Ma bisogna pur riconoscere che, delle quattro virt? che io ho esposto innanzi e da cui procedono l'onest? e il dovere, la pi? splendida ? certamente quella che risiede in un animo grande ed elevato, il quale disprezza i beni esteriori. Ecco perch?, quando si tratta di fare un rimprovero a qualcuno, ci corrono subito alle labbra parole come queste : " Voi, o giovani, avete un cuore di donna; quella fanciulla, invece, ha un cuore d'eroe"; o come queste altre: " 0 Salmacide (= effeminato), prenditi il bottino, che non ti costa n? sudore n? sangue"; all'opposto, quando si tratta di lodare, tutte quelle azioni che furono compiute con grandezza e fortezza d'animo, noi le esaltiamo, non so come, con voce pi? alta e pi? chiara. Di qui, quella larga messe di esempi che offrono ai maestri d'eloquenza le battaglie di Maratona, di Salamina, di Platea, delle Termopili, di Leuttra; di qui quella gloria onde risplendono i nostri eroi: Orazio Coclite, i Decii, Gaio e Publio Scipione, Marco Marcello e innumerevoli altri; ma soprattutto il popolo romano, meraviglioso campione di magnanimit?. Inoltre mette in chiara luce il nostro amore per la gloria delle armi il fatto che anche le statue noi le vediamo generalmente in abito militare.
 

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