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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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I doveri, I, 62
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originale
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[62] Sed ea animi elatio, quae cernitur in periculis et laboribus, si iustitia vacat pugnatque non pro salute communi, sed pro suis commodis, in vitio est; non modo enim id virtutis non est, sed est potius immanitatis omnem humanitatem repellentis. Itaque probe definitur a Stoicis fortitudo, cum eam virtutem esse dicunt propugnantem pro aequitate. Quocirca nemo, qui fortitudinis gloriam consecutus est insidiis et malitia, laudem est adeptus: nihil enim honestum esse potest, quod iustitia vacat.
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traduzione
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62. Ma quella grandezza d'animo che si manifesta nei pericoli e nelle difficolt?, se manca di giustizia e combatte, non per il pubblico bene, ma per i suoi particolari interessi, ? in colpa: perch? l'egoismo non solo ? estraneo alla virt?, ma piuttosto ? proprio della brutalit?, che esclude e respinge ogni gentilezza umana. Pertanto gli Stoici ben definiscono la fortezza, quando affermano che essa ? quella virt? che combatte in difesa della giustizia. Nessuno, perci?, che abbia conseguito fama di fortezza con inganni e con malizia, ha mai ottenuto una vera gloria: non c'? onest? se non c'? giustizia.
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