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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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I doveri, I, 67
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originale
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[67] Harum rerum duarum splendor omnis, amplitudo, addo etiam utilitatem, in posteriore est, causa autem et ratio efficiens magnos viros in priore. In eo est enim illud, quod excellentes animos et humana contemnentes facit. Id autem ipsum cernitur in duobus, si et solum id, quod honestum sit, bonum iudices et ab omni animi perturbatione liber sis. Nam et ea, quae eximia plerisque et praeclara videntur, parva ducere eaque ratione stabili firmaque contemnere fortis animi magnique ducendum est, et ea, quae videntur acerba, quae multa et varia in hominum vita fortunaque versantur, ita ferre, ut nihil a statu naturae discedas, nihil a dignitate sapientis. robusti animi est magnaeque constantiae.
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traduzione
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67. Di questi due modi, tutto lo splendore e tutta la magnificenza, aggiungo anche tutta l'utilit?, tutto questo ? nel secondo; ma la vera causa efficiente della grandezza d'animo ? nel primo: in questo risiede l'intima ragione che fa gli animi veramente grandi e superiori alle cose umane. E appunto questa forza morale si riconosce- dicevo - per due contrassegni: giudicare buono solo ci? che ? onesto e ?'esser liberi da ogni passione. In verit?, se il giudicare meschine quelle cose che ai pi? sembrano straordinarie e magnifiche, e quindi disprezzarle con fermo e costante proposito ? proprio d'un animo forte e grande, senza dubbio il sopportar quelle cose che sembrano penose, quelle che, numerose e varie, accadono nella travagliata e tempestosa vita umana, in modo che tu non ti discosti per nulla dallo stato naturale dell'uomo, per nulla dalla dignit? del sapiente, questo ? proprio di un animo solido e di una grande fermezza.
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