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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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I doveri, I, 107
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originale
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[107] Intellegendum etiam est duabus quasi nos a natura indutos esse personis; quarum una communis est ex eo, quod omnes participes sumus rationis praestantiaeque eius, qua antecellimus bestiis, a qua omne honestum decorumque trahitur et ex qua ratio inveniendi officii exquiritur, altera autem quae proprie singulis est tributa. ut enim in corporibus magnae dissimilitudines sunt, alios videmus velocitate ad cursum, alios viribus ad luctandum valere, itemque in formis aliis dignitatem inesse, aliis venustatem, sic in animis existunt maiores etiam varietates.
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traduzione
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107. Oltre a questo, bisogna riflettere che la natura ci ha come dotati di due caratteri: l'uno ? comune a tutti, per cui tutti siamo partecipi della ragione, cio? di quella eccellenza onde noi superiamo le bestie: eccellenza da cui deriva ogni specie di onest? e di decoro, e da cui si desume il metodo che conduce alla scoperta del dovere; l'altro, invece, ? quello che la natura ha assegnato in modo specifico alle singole persone. Invero, come nei corpi ci sono grandi differenze (alcuni, per l'agilit?, sono evidentemente adatti alla corsa, altri, per la robustezza, alla lotta, e similmente, per ci? che riguarda le sembianze, alcuni hanno in s? la bellezza, altri la grazia), cos? negli animi appaiono dissomiglianze anche maggiori.
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