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autore
brano
 
Cicerone
I doveri, I, 127
 
originale
 
[127] Hanc naturae tam diligentem fabricam imitata est hominum verecundia. Quae enim natura occultavit, eadem omnes, qui sana mente sunt, removent ab oculis ipsique necessitati dant operam ut quam occultissime pareant; quarumque partium corporis usus sunt necessarii, eas neque partes neque earum usus suis nominibus appellant, quodque facere turpe non est, modo occulte, id dicere obscenum est. Itaque nec actio rerum illarum aperta petulantia vacat nec orationis obscenitas.
 
traduzione
 
127. Il pudore dell'uomo imit? questa cos? diligente costruzione della natura. Quelle parti che la natura nascose, tutti gli uomini sani di mente le sottraggono alla vista, cercando di soddisfare le necessit? naturali nel modo pi? occulto possibile; e quanto a quelle parti del corpo che servono a certe necessarie funzioni, noi non chiamiamo col loro nome n? quelle parti n? le funzioni loro: in generale, ci? che non ? brutto a farsi, purch? si faccia in segreto, ? osceno a dirsi. Pertanto, se il fare quelle cose apertamente ? indizio di spudoratezza, non ? certo indizio di pudore il parlarne senza ritegno.
 

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