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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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I doveri, I, 131
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originale
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[131] Cavendum autem est, ne aut tarditatibus utamur [in] ingressu mollioribus, ut pomparum ferculis similes esse videamur, aut in festinationibus suscipiamus nimias celeritates, quae cum fiunt, anhelitus moventur, vultus mutantur, ora torquentur; ex quibus magna significatio fit non adesse constantiam. Sed multo etiam magis elaborandum est, ne animi motus a natura recedant, quod assequemur, si cavebimus ne in perturbationes atque exanimationes incidamus et si attentos animos ad decoris conservationem tenebimus.
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traduzione
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131. Anche nel camminare ci vuole misura: quando si ? in cammino, non si tenga un passo troppo lento e molle, come chi va in processione, e quando si ha fretta, non si prenda la corsa, perch? il respiro diventa affannoso, il volto si altera e la bocca si storce: segni evidenti che non c'? in noi fermezza di carattere. Ma assai pi? ancora dobbiamo studiarci che non discordino dalla natura i moti dell'animo; il che ci verr? fatto, se ci guarderemo dal cadere in turbamenti e smarrimenti, e se terremo l'animo sempre vigile e attento a conservare il decoro.
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