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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cesare
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De bello gallico V,15
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originale
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[15] Equites hostium essedariique acriter proelio cum equitatu nostro in itinere conflixerunt, tamen ut nostri omnibus partibus superiores fuerint atque eos in silvas collesque compulerint; sed compluribus interfectis cupidius insecuti nonnullos ex suis amiserunt. At illi intermisso spatio imprudentibus nostris atque occupatis in munitione castrorum subito se ex statione pro castris collocati, acriter pugnaverunt, duabusque missis subsidio cohortibus a Caesare atque eis primis legionum duarum, cum hae perexiguo intermisso loci spatio inter se constitissent, novo genere pugnae perterritis nostris per medios audacissime perruperunt seque inde incolumes receperunt. Eo die Quintus Laberius Durus, tribunus militum, interficitur. Illi pluribus submissis cohortibus repelluntur.
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traduzione
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I cavalieri e gli essedari nemici si scontrarono duramente con la nostra cavalleria in marcia, che per? ebbe il sopravvento in ogni settore e li respinse nelle selve e sui colli. I nostri, per?, dopo averne uccisi molti, li inseguirono con eccessiva foga e riportarono alcune perdite. I Britanni per un po' attesero, poi, all'improvviso, dalle selve si precipitarono sui nostri, che non se l'aspettavano ed erano intenti ai lavori di fortificazione: assalite le guardie di fronte all'accampamento, si batterono accanitamente. Cesare invi? in aiuto due coorti - le prime di due legioni - che si schierarono a brevissima distanza l'una dall'altra. Ma mentre i nostri erano atterriti dalla nuova tattica di combattimento degli avversari, i Britanni, con estrema audacia, sfondarono il fronte tra le due coorti e, quindi, ripararono in salvo. Quel giorno perde la vita Q. Laberio Duro, tribuno militare. I nemici vengono respinti grazie all'invio di altre coorti a rinforzo.
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