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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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I doveri, I, 158
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originale
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[158] Nec verum est quod dicitur a quibusdam propter necessitatem vitae, quod ea, quae natura desideraret, consequi sine aliis atque efficere non possemus, idcirco initam esse cum hominibus communitatem et societatem; quodsi omnia nobis, quae ad victum cultumque pertinent, quasi virgula divina, ut aiunt, suppeditarentur, tum optimo quisque ingenio negotiis omnibus omissis totum se in cognitione et scientia collocaret. Non est ita. Nam et solitudinem fugeret et socium studii quaereret, tum docere, tum discere vellet, tum audire, tum dicere. Ergo omne officium, quod ad coniunctionem hominum et ad societatem tuendam valet, anteponendum est illi officio, quod cognitione et scientia continetur.
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traduzione
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158. Onde avviene che il sentimento della fratellanza umana sia superiore all'amore del sapere. E non ? vero quel che dicono certi filosofi: "La societ? umana ha avuto origine dalle necessit? della vita, perch? noi, senza l'aiuto degli altri, non potremmo n? ottenere n? provvedere quel che la natura richiede. E se, come suol dirsi, una bacchetta magica ci procurasse tutte quelle cose che servono ai bisogni e agli agi della vita, ogni uomo di pi? felice ingegno lascerebbe da parte ogni altro affare per dedicarsi tutto alla speculazione e alla scienza". Ma no, non ? cos?: costui fuggirebbe la solitudine e si cercherebbe un compagno di studi; vorrebbe insegnare e imparare, vorrebbe ascoltare e parlare. Ogni dovere, dunque, che valga a preservare la societ? e la fratellanza degli uomini si deve anteporre a quel dovere che ? inerente all'attivit? del pensiero.
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