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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Difesa di Roscio, 1
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originale
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[1] . . . . malitiam naturae crederetur. Is scilicet vir optimus et singulari fide praeditus in suo iudicio suis tabulis testibus uti conatur. Solent fere dicere qui per tabulas hominis honesti pecuniam expensam tulerunt: 'egone talem virum corrumpere potui, ut mea causa falsum in codicem referret?' Exspecto quam mox Chaerea hac oratione utatur: 'egone hanc manum plenam perfidiae et hos digitos meos impellere potui ut falsum perscriberent nomen?' Quod si ille suas proferet tabulas, proferet suas quoque Roscius. Erit in illius tabulis hoc nomen, at huius non erit.
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traduzione
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1 E cos? quest'uomo, persona tanto squisita e straordinariamente fidata, sta provando a servirsi dei suoi registri, quale testimonianza a suo favore nel processo che ? stato intentato. Generalmente sono queste le parole di quelli che hanno sborsato soldi in prestito, passando attraverso i registri di un onest'uomo: ?E io avrei mai potuto corrompere un uomo di tal pasta per indurlo a registrare il falso sul suo libro, esclusivamente per il mio interesse??. Mi aspetto solo che da un momento all'altro Cherea se ne venga fuori con le seguenti parole: ?Avrei mai avuto la faccia di costringere questa mia mano scellerata ad annotare un nome falso??. Certo che se lui tirer? fuori i suoi registri, far? lo stesso anche Roscio. Nelle scartoffie di quello comparir? il credito verso Roscio, ma niente del genere nei documenti del mio cliente.
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