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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Difesa di Roscio, 10
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originale
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[10] Pecunia tibi debebatur certa, quae nunc petitur per iudicem, in qua legitimae partis sponsio facta est. Hic tu si amplius HS nummo petisti, quam tibi debitum est, causam perdidisti, propterea quod aliud est iudicium, aliud est arbitrium. Iudicium est pecuniae certae, arbitrium incertae; ad iudicium hoc modo venimus ut totam litem aut obtineamus aut amittamus; ad arbitrium hoc animo adimus ut neque nihil neque tantum quantum postulavimus consequamur. Ei rei ipsa verba formulae testimonio sunt.
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traduzione
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10 Ti era dovuta una somma ben determinata, quella di cui si fa ora richiesta alla presenza di un giudice, e per la quale le parti, come vuole la legge, si sono impegnate reciprocamente circa le spese da sostenere in caso di giudizio negativo. Se tu qui hai domandato un solo sesterzio in pi? di quello che ti ? dovuto, hai gi? perso la causa: infatti, una cosa ? il giudizio, un'altra l'arbitrato. Il giudizio si fonda su una cifra stabilita, l'arbitrato no; in giudizio, poi, ci si presenta con lo stato d'animo o di vincere o di perdere completamente la causa; invece, si affronta un arbitrato nella convinzione di ottenere certo qualcosa, ma non tanto quanto ci si era proposti.
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