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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Difesa di Roscio, 13
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originale
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[13] Ceteri cum ad iudicem causam labefactari animadvertunt, ad arbitrum confugiunt, hic ab arbitro ad iudicem venire est ausus! qui cum de hac pecunia tabularum fide arbitrum sumpsit, iudicavit sibi pecuniam non deberi.
Iam duae partes causae sunt confectae; adnumerasse sese negat, expensum tulisse non dicit, cum tabulas non recitat. Reliquum est ut stipulatum se esse dicat; praeterea enim quem ad modum certam pecuniam petere possit non reperio. Stipulatus es?ubi, quo die, quo tempore, quo praesente? quis spopondisse me dicit? Nemo.
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traduzione
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13 Di norma, quando ci si accorge che le possibilit? di vincere una causa in presenza di un giudice cominciano a vacillare, si cerca scampo in un arbitro; costui, invece, ha avuto il coraggio di fare esattamente il contrario, di passare cio? da un arbitro a un giudice! Ma una mossa del genere, l'avere scelto un arbitro che desse credito ai registri e al denaro richiesto, ha pregiudicato la situazione, dimostrando che non gli si doveva proprio un bel niente.
E con questo due terzi della causa son risolti; costui sostiene di non aver pagato in contanti, ma al tempo stesso, visto che si rifiuta di leggere i suoi documenti ufficiali, non attesta neanche di aver registrato la somma. Gli resta solo da dire che ha fatto una stipulazione; non vedo, infatti, per lui altra possibilit? per poter avanzare richiesta di una somma di denaro ben determinata.
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