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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Difesa di Roscio, 21
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originale
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[21] Quam ob rem etiam atque etiam considera, C. Piso, quis quem fraudasse dicatur. Roscius Fannium! Quid est hoc? probus improbum, pudens impudentem, periurum castus, callidum imperitus, liberalis avidum? Incredibile est. Quem ad modum, si Fannius Roscium fraudasse diceretur, utrumque ex utriusque persona veri simile videretur, et Fannium per malitiam fecisse et Roscium per imprudentiam deceptum esse, sic, cum Roscius Fannium fraudasse arguatur, utrumque incredibile est, et Roscium quicquam per avaritiam appetisse et Fannium quicquam per bonitatem amisisse.
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traduzione
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21 Quindi, Caio Pisone, valuta con attenzione da chi e contro chi ? stata rivolta l'accusa di avere frodato il compagno. Roscio che ha ingannato Fannio! Ma che storia ? questa? Come pu? chi ? onesto, costumato, leale, privo di esperienza e generoso, nuocere in qualche modo a un disonesto, a uno senza vergogna, a uno spergiuro, a un furbastro, a un tirchio? ? inaudito. Se si affermasse che ? stato Fannio a truffare Roscio, considerando la loro personalit?, la cosa sembrerebbe verosimile per entrambe le parti: Fannio, cio?, avrebbe agito spinto dalla sua malvagit?, mentre Roscio si sarebbe lasciato ingannare per inesperienza; analogamente, quando si lancia contro Roscio l'accusa di avere turlupinato Fannio, ci si rende conto che ci? non pu? essere vero in tutti e due i casi: n? che Roscio abbia messo le mani sul denaro per avidit?, n? che Fannio lo abbia perso perch? troppo buono d'animo.
E questo ? solo l'inizio; occupiamoci ora del resto.
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